mercoledì 1 gennaio 2014

Le "5 anfore" 2013

Ne sono stati, in verità, anche di più! Tuttavia, ne voglio qui di seguito riportare solo dodici (quanti ne sono i mesi dell’anno) tra i vini che ho recensito nel 2013 e cui ho attribuito “5 anfore”.
Si tratta di vini che, oltre ad essere di altissimo livello qualitativo, mi hanno davvero emozionato!
Talvolta in una recensione l’esaltazione (o la penalizzazione) di una bottiglia di vino deriva anche dallo stato d’animo che accompagnava la bevuta; d’altronde, il bere vino è un atto umano ed è, dunque, giusto che sia così!  

Un rosato di un'eleganza e complessità surreale... un susseguirsi di sentori floreali e minerali, note di sedano e coriandolo, spezie e torba, cenni di caffè... il tutto in un ordine irrazionale nel quale non si può far altro che chiudere gli occhi e perdersi.





Un grandissimo bianco da invecchiamento e dai sentori ricchi e seducenti, che avvolge e coccola chi lo degusta, dondolando il suo palato su un succedersi di onde alte e suadenti.








Un vino dal naso ancora giovane e dinamico, che dona al palato una sensazione rilassante e appagante, capace di farti sentire in pace con te stesso.







Volnay 1er Cru Clos des Angles 2002 Olivier Leflaive
Difficile trovare un vino di pari eleganza e, ancor di più, trovare parole per descriverlo... l'unico modo per capirlo... è avere la fortuna di berlo!







Le Petit Rouge Fruit Domaine de Gimios
Frutto di viti coltivate amorevolmente ad alberello da Anne Marie Lavaysse in Languedoc, mi ricorda un po' i vini della zona di Vittoria... ma più complesso e sfaccettato di un Frappato e meno corposo di un Nero d'Avola... ricorda anche dei vini  di Sardegna (come il Tankadeddu)... un vino di grande finezza e strepitosa bevibilità!




Provincia di Pavia IGT Barbacarlo 2010 Azienda Agricola Barbacarlo
L'unico vero problema di questo vino... l'oggettiva difficoltà a smettere di berlo!










Côte Rôtie AOC Cuvée Vieilles Vignes 2000 Marie-Claude Lafoy et Vincent Grasse
Per festeggiare il mio diploma di Sommelier ho stappato questo vino, frutto di "vieilles vignes" e di un'agricoltura spudoratamente biologica, che ha lasciato residui a drappeggiare la bottiglia e in me la tentazione di stapparne subito un'altra!





Barolo DOCG 1999 Bartolo Mascarello
Ottenuto dall’assemblaggio di uve provenienti dai vigneti Cannubi, San Lorenzo, Ruè e Rocche, è un vino magnetico, delizioso nel suo divenire olfattivo e capace di sorprendere ogni volta che si mette il naso nel bicchiere: non ci si stanca mai!








Barolo DOCG Riserva GRANBUSSIA 2001 Poderi Aldo Conterno
Un vino dalla grandissima profondità olfattiva ed eleganza ineguagliabile... all'assaggio ha l'incedere disinvolto di una nobile dama che indossa un elegante vestito da sera, attraversa la sala e in modo velato ti accarezza la spalla con i suoi tannini eleganti… ti giri, lei ti guarda con i suoi occhi profondi e un sorriso che non dimentichi e che vuoi rivedere e ribere ancora una volta.






Etna Rosato 1999 Calabretta
Un vino rosato che, come un ciclone, ha destabilizzato i miei schemi... da manicomio!












Gli Scarsi 2005 Giuseppe Ratto
Un vino dal finale lunghissimo e con ritorni di erbe officinali, che invogliano a rientrare con il naso nel bicchiere per il piacere di perdersi ancora alla ricerca di sfumature... ogni volta diverse.












Vallée d’Aoste DOC Vigne Champorette Petite Arvine 2006 Les Crêtes
E' un vino che lo annusi ed ha il potere di rischiararti la mente, così come suole fare il sole dopo la pioggia in una mattina invernale.






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