In
base al nostro gusto personale un vino assaggiato può piacere oppure no!
Tuttavia,
il fatto che tale vino non incontri i nostri gusti, non ci autorizza certo a
definirlo "non buono", ossia che presenti difetti, malattie o
alterazioni.
Le
alterazioni (“casse”, termine
francese che significa rottura) si manifestano con variazioni del colore e
della limpidezza del vino, dovute a trasformazioni di natura chimico-fisica o
enzimatica, associate per lo più all’eccesso di qualche metallo:
- casse ossidasica (colore scuro, brodo
di castagna, odore madeirizzato e spaore di cotto);
- casse fosfatica (torbidità con
precipitato bianco-grigiastro e lattiginoso da fosfato ferrico);
- casse ferrica (torbidità con precipitato
bluastro dovuto a tannato ferrico);
- casse proteica (torbidità con
precipitato biancastro);
- casse rameosa (torbidità con precipitato
giallo-rossastro da composti tra rame e zolfo).
I difetti,
che si manifestano con odori e sapori
sgradevoli, sono causati da errori ed inconvenienti nelle varie fasi
produttive:
- odore e sapore di tappo (causato da
tricloranisolo prodotto da muffe e batteri);
- odori e sapori derivati da composti
solforati (solfiti, odore di aglio e uova marce);
- odori e sapori di metallo (eccesso di
metalli per uso di vecchie attrezzature vecchie);
- odori e sapori di muffa e marcio (botti
vecchie e mal conservate, con sviluppo di muffe);
- odori di secco e di fusto (botti mal
conservate, odori che ricordano quelli di tappo);
- odore e sapore di feccia (lungo contatto
con le fecce, odori sgradevoli e di marcio);
- odore e sapore di svanito (assenza di
sentori, spesso in vini eccessivamente arieggiati);
- odore e sapore di maderizzato
(ossidazioni).
I
brettanomyces si sviluppano in
cantine poco pulite soprattutto in zone calde dove gli acini hanno pochi acidi
e danno difetti che nel vino rosso si manifestano con odore di sudore di
cavallo, stalla e/o erba marcia; nel vino bianco con odore di cerotto bagnato
e/o garofano e/o pepe schiacciato.
La
geosmina, che dà odore di terra
bagnata, si riscontra per la cattiva igiene di cantina ed è dovuta a muffe ed
alcuni batteri.
Le
malattie del vino, dovute all’azione di batteri acetici e lattici, oltre
che di qualche lievito, possono determinare variazioni nel gusto, nei profumi,
nella limpidezza e nel colore; i vini più soggetti sono quelli poveri di alcol
e di acidi, più indifesi contro lo sviluppo microbico.
Tra
le malattie causate da lieviti:
-
fioretta, porta alla formazione di un
velo biancastro in superficie, odore di svanito e sapore piatto del vino.
Tra
le malattie causate da batteri acetici (aerobi):
-
spunto acetico, dà al vino un aspetto velato, odore pungente di aceto,
sapore duro e aspro.
Tra
le malattie causate da batteri lattici (anaerobi):
- filante,
dà al vino un aspetto simile all’olio, per la produzione di sostanze
mucillaginose con formazione di lunghe catenelle filamentose, odore
di rancido, sapore fiacco;
-
spunto lattico (agrodolce o
fermentazione mannitica), dà al vino torbidità, odore di frutta stramatura, sapore agrodolce, dovuto a trasformazione
del fruttosio in mannite (dolce), acido acetico
(agro) e lattico;
- girato (fermentazione tartarica), dà al
vino un colore spento; torbidità, leggera effervescenza, odore pungente, sapore piatto e molto sgradevole; per trasformazione di acido
tartarico in acido acetico ed altri acidi;
- amarore, dà ai vini rossi vecchi colore
sbiadito con tonalità giallastre, odore pungente e molto sgradevole, sapore amaro per trasformazione
del glicerolo in arcoleina (retrogusto amaro).
Quando
ci troviamo di fronte a una delle suddette situazioni... è oggettivo che il
vino non piaccia!
Se
hai trovato questo post interessante… dà un’occhiata al mio ebook “Nozioni
di base sul vino”.
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