martedì 26 novembre 2013

Appunti di viticoltura: Ambiente pedoclimatico


L’ambiente pedoclimatico è uno dei fattori, insieme alla scelta del vitigno e del portainnesto e alle tecniche colturali, che può influire sulla qualità del vino prodotto; lo possiamo considerare come un insieme di elementi:
- zona: latitudine, altitudine, giacitura, esposizione
- clima: temperatura, ventilazione, intensità e periodi delle precipitazioni, microclima
- terreno: composizione e struttura chimico-fisico-microbiologica


Latitudine: Nell’emisfero boreale la fascia territoriale nella quale la vite si sviluppa al meglio è compresa tra il 40°-50° parallelo di latitudine. Nell’emisfero australe le zone migliori si distribuiscono invece nella fascia compresa tra il 30°-40° parallelo.

Altitudine: condiziona la temperatura della vigna; man mano che si sale in collina l’aria diventa più fresca e frizzante; vi sono inoltre sbalzi termici più accentuati nelle diverse stagioni e tra notte e giorno.

Giacitura: l’inclinazione del suolo in collina e in montagna assicura un superiore drenaggio e migliori condizioni di insolazione e luminosità per le foglie della vite.
In pianura l’esposizione è minore in quanto ripartita su una superficie più estesa, sono inoltre più frequenti le gelate primaverili, pericolose per lo sviluppo delle gemme.

Esposizione: i vigneti orientati a sud (esposizione nord-sud) godono di una maggiore esposizione al sole e quindi tale condizione dovrà essere ricercata soprattutto nelle zone nordiche; le esposizioni est-ovest, diffuse nelle zone centro-meridionali, evitano l’insolazione diretta nelle ore centrali della giornata.


Temperatura: temperature estreme non permettono lo sviluppo della vite, in particolare le varietà europee iniziano a subire danni quando la temperatura scende al di sotto dei 15°C. Molta importanza ha l'escursione termica tra il giorno e la notte, che determina una maggiore acidità fissa e un corredo aromatico più ricco e, soprattutto, più elegante.

Vicinanza a specchi d’acqua: La vite risente sia di un’eccessiva umidità (sviluppo di muffe) sia di una scarsa umidità (gli stomi trattengono l’acqua e bloccano la produzione di zucchero); non a caso, infatti, i vigneti si trovino spesso in vicinanza di fiumi, laghi e lungo le coste.
L’acqua inoltre riflette la luce, immagazzina calore durante il giorno e lo cede lentamente durante la notte, svolgendo un’azione di volano termico, in grado di attutire gli eccessivi sbalzi termici.

Ventilazione: se leggera, contribuisce a determinare un adeguato livello di umidità dell’aria, scongiurando pericolosi ammuffimenti.

Precipitazioni: in inverno e in primavera favoriscono la maturazione dei frutti mantenendo il terreno umido; sono invece dannose le piogge che cadono durante la fioritura (con possibili conseguenze sullo sviluppo degli acini) e durante la vendemmia (l'acqua proveniente dalla raccolta di uva bagnata potrebbe influire sulla qualità del mosto).

Microclima: rappresenta le particolari condizioni climatiche che si vengono a creare nel singolo vigneto ed è determinato dal sistema di potatura, dall’inerbimento del terreno, dalla distanza tra le piante, dalla distanza tra i filari e dalla distanza delle piante dal terreno.


Terreno: La vite si adatta a qualsiasi tipo di terreno ma lo stesso vitigno non dà uve uguali se coltivato in terreni dalle caratteristiche differenti.
Il suolo è costituito da un sottile strato coltivabile, influenzabile dalle culture dell’uomo, e da una parte sottostante, le cui caratteristiche sono date dalla conformazione geologica originaria, dove la vite affonda le sue radici principali influenzando così il carattere del vino.
I terreni troppo umidi, fertili, danno una produzione abbondante ma di qualità spesso scadente; al contrario, un terreno ben drenato e poco fertile incita la vite a lottare, ad affondare le sue radici e produrre così le uve migliori.

La natura del terreno influisce, quindi, sulle caratteristiche del vino e in estrema sintesi:
- i terreni sabbiosi daranno vini scarichi di colore e di estratto ma delicati e fini;
- i terreni calcarei generano vini ricchi di alcol e profumi;
- i terreni ciottolosi danno vita a vini alcolici e di elevata qualità;
- i terreni un po' argillosi portano a vini longevi, ricchi di estratto e acidità. 


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