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1. Estesa regione
del nord Italia, la Lombardia deriva
il nome da "Longobardia", termine utilizzato in epoca bizantina per
indicare quella parte della Penisola che si trovava sotto il dominio dei
Longobardi. Presenta un territorio piuttosto variegato, perlopiù montuoso e
pianeggiante, solcato da numerosi fiumi e bagnato da grandi laghi; mentre il
clima è in linea di massima temperato subcontinentale, non senza importanti
differenze però tra una zona e l'altra.
2. In questa
regione, dove la viticoltura era praticata già nell'età del bronzo (come
testimoniato da ritrovamenti archeologici sulle rive del lago di Garda e del
lago d'Iseo), le zone vitivinicole sono relativamente lontane tra loro e
presentano caratteristiche pedoclimatiche ed ampelografiche differenti. Le uve
a bacca rossa coprono circa due terzi della superficie del vigneto lombardo:
tra queste, le più coltivate sono Croatina
e Pinot Nero, di cui la Lombardia è
la principale regione produttrice (detenendone oltre la metà delle superfici coltivate
in Italia).
3. La zona
vitivinicola sopra Sondrio, quasi al confine con la Svizzera, prende il nome di
Valtellina; si tratta di una valle
orizzontale, solcata da fiume Adda, dove su ripide pendici montuose si pratica
una viticoltura "eroica"; i vigneti, posti su terrazzamenti che si
spingono fino ai 700 metri di altezza,
sono coltivati a Nebbiolo,
localmente chiamato "Chiavennasca", che dà vita alle DOCG Valtellina Superiore e Sforzato di Valtellina.
4. A nord di
Bergamo, su un territorio pedemontano dai terreni argilloso-calcarei, troviamo
la denominazione Valcalepio; in
questa zona, oltre alla produzione di vini bianchi e rossi ottenuti da vitigni
internazionali (qui importati dopo il passaggio della fillossera), è da
segnalare il Moscato di Scanzo: si
tratta di un raro vino rosso passito, già apprezzato dagli Zar, nonché dai
Visconti e dagli Sforza di Milano, ed ottenuto dall'omonimo vitigno aromatico a
bacca rossa coltivato esclusivamente nel territorio del comune di Scanzosciate.
5. Sulle colline,
situate tra Brescia e l'estremità meridionale del lago d'Iseo, troviamo la Franciacorta, zona vitivinicola famosa
per la produzione di vini spumanti metodo Classico, ottenuti da uve Chardonnay, Pinot Bianco e Pinot Nero;
questa denominazione deriva il nome da "curtes francae" (piccole
comunità benedettine locali che, nell'alto Medioevo, erano esentate dai dazi) e
deve in buona parte la sua fama ad imprenditori bresciani che negli anni '70
fondarono molte delle cantine ancora oggi presenti. Oltre agli spumanti (prodotti
nelle versioni "Bianco", "Rosé" e "Satèn"), in
questa zona si producono, sotto la denominazione Curtefranca, anche vini fermi bianchi e rossi da uve internazionali.
6. Prende il nome
di Oltrepò Pavese la zona
vitivinicola in provincia di Pavia, che si trova a sud del fiume Po, al confine
con il Piemonte e l'Emilia Romagna. Si tratta di una delle aree vitate più
estese d'Italia: oltre i due terzi del vino lombardo sono, infatti, prodotti su
questo territorio perlopiù collinare e dal clima mite e temperato (che giova
della presenza di fiumi e torrenti, nonché della vicinanza al mare). Questa
zona vanta una lunga tradizione nella produzione di vini spumanti metodo
Classico, ottenuti soprattutto da uve Pinot
Nero (di cui, tra l'altro, è la zona con la maggiore produzione in Italia),
ma è famosa anche per la produzione di vini rossi frizzanti a base di Croatina (localmente chiamata
"Bonarda") e Barbera;
queste ultime due uve sono alla base, inoltre, del Buttafuoco (strutturato vino rosso fermo e secco, adatto ad un
discreto affinamento) e del Sangue di
Giuda (vino dolce e frizzante, il cui nome è legato al suo colore rubino
violaceo e alla leggenda secondo cui Giuda, pentitosi nell'aldilà, sarebbe
stato resuscitato da Gesù e ricomparso su queste terre dove risanò le viti
malate). Infine, sono da menzionare anche versioni ferme secche ed affinate in
barrique a base di Pinot Nero.
7. Pochi
chilometri a sud-est di Milano, troviamo il comune di San Colombano al Lambro, sulla cui collina, che si erge nel bel
mezzo della pianura Padana, si coltivano perlopiù uve a bacca rossa (Croatina, Barbera e Uva Rara), da
cui si ottengono vini rossi, talvolta affinati in botti di legno; in questa
zona si producono, inoltre, vini bianchi da uve Chardonnay e, in piccola percentuale, Pinot Nero.
Sulle dolci colline che costeggiano il
lago di Garda, è famosa la
produzione del "Chiaretto", vino rosato che nel bresciano è ottenuto
soprattutto da uve Groppello, mentre
nel mantovano da uve Merlot, Rondinella, Cabernet Franc e Cabernet
Sauvignon; il Lugana, invece, è
un grande vino bianco ottenuto da uve Trebbiano
di Soave, prodotto anche in versione spumante e vendemmia tardiva. In una
piccola area meridionale del lago si produce, poi, il San Martino della Battaglia, piacevole vino bianco a base di Tocai Friulano, che troviamo anche in
versione "Liquoroso".
Infine, a sud di Mantova, al confine con
l'Emilia Romagna, troviamo il Lambrusco
Mantovano, vino rosso leggermente frizzante, dal colore intenso e dal gusto
denso e corposo, considerato il "vino della tradizione" ed ottenuto
soprattutto da uve Lambrusco Viadanese
e Lambrusco Maestri.
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