sabato 7 maggio 2016

Il vitigno Albana riassunto in 7 punti



Albana (http://www.bertinorowines.it/)
 

 

1. Vitigno a bacca bianca autoctono dell'Emilia Romagna, l'Albana deriva il suo nome dal latino "albus", che significa "bianco" e che alcuni collegano ai Colli Albani, probabile zona d'origine del vitigno (coltivato verosimilmente sin dall'epoca romana, come testimoniato da più autori latini).

 

2. Secondo alcuni studiosi tedeschi il vitigno Elbing, coltivato nella valle del Reno, corrisponderebbe all'Albana, che sarebbe stata lì importata nel IV secolo d.C. dagli antichi romani.

 

3. Si conoscono diversi biotipi di questo vitigno, che differiscono sostanzialmente per le caratteristiche morfologiche del grappolo; fra questi, il più famoso è l' "Albana Gentile di Bertinoro"; il vino che se ne ottiene da questo biotipo dal grappolo grande, secondo una leggenda, sarebbe stato lodato da Galla Placidia... si racconta, infatti, che alla figlia dell'imperatore Teodosio, giunta alle prime ore dell'alba in un ameno borgo della Romagna, fu offerto dagli abitanti del luogo, sconcertati per l'arrivo di una così bella donna (che cavalcava tra l'altro una bianca giumenta), dell'ottimo vino locale in un recipiente di terracotta... e che la futura imperatrice, nell'assaggiarlo, avrebbe esclamato: "non di così rozzo calice sei degno, o vino, ma di berti in oro"; da allora quel paese romagnolo si chiamò Bertinoro. Un altro illustre estimatore di questo vino fu, in epoca successiva, Federico Barbarossa, che ebbe modo di apprezzarlo quando fu ospite della contessa Frangipane.  

 

4. Particolarmente diffusa in Romagna, dove dà vita alla DOCG Albana di Romagna e alla DOC Romagna Albana Spumante, questa varietà è contemplata anche nelle denominazioni Colli Bolognesi e Reno. Sporadica è, invece, la sua coltivazione in Liguria, Toscana e Marche.

 

5. Gli acini di questo vitigno presentano una buccia spessa e pruinosa, nonché resistente, ed il cui colore può variare dal giallo verdognolo al giallo dorato o ambrato. La vendemmia avviene in genere nelle due ultime settimane di settembre; tuttavia, vi sono casi in cui i produttori prediligono l'appassimento su pianta, che vede talvolta lo sviluppo della "muffa nobile".

 

6. Il passito che se ne ottiene presenta nel bicchiere un colore che varia dal dorato all'ambrato, al naso esprime sentori di frutta candita e confettura, mentre si mostra pieno ed avvolgente al gusto. Meno esaltanti risultano, invece, le versioni secco, amabile e dolce che, piuttosto simili tra loro, presentano un colore giallo paglierino dai riflessi dorati, profumi poco intensi al naso e buona struttura al gusto, dove differiscono ovviamente per il residuo zuccherino.

 

7. Le versioni da uve appassite sono da abbinare alla ciambella romagnola, nonché al formaggio di Fossa accompagnato da miele di castagno. Data la buona struttura, le versioni secche (ottenute da uve non appassite) sono da abbinarsi con crostacei, zuppe e brodetti di pesce.

 

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