A cosa serve la carta dei vini e quale dovrebbe essere la sua veste grafica?
La
carta dei vini serve al cliente per orientarsi nella scelta del vino da
accompagnare alle portate, per tale ragione dovrebbe essere semplice da consultare, ordinata e intuitiva, nonché scritta in un carattere
facilmente leggibile magari su un cartoncino
abbastanza rigido ed elegante in modo da renderla maneggevole e pratica da
consultare.
Evitare
di presentare una carta dei vini sgualcita o plastificata, specie quelle che
recano visibili impronte digitali o macchie di altra natura; non c'è nulla di
peggio per disincentivare un cliente che lo sfogliare una tale carta dei vini.
Nella
grafica è auspicabile inserire l’eventuale logo
ed i dati dell’azienda (ristorante/winebar); la firma del Sommelier in calce ne costituirà un valore aggiunto, come
segno del suo impegno e della sua professionalità.
Quali informazioni sono necessarie per ogni vino?
Le informazioni minime da riportare per ogni vino sono:
- nome del vino;
- nome del produttore;
- annata;
- prezzo della bottiglia.
Altre informazioni, come i caratteri
organolettici più importanti del vino e gli abbinamenti consigliati, possono essere poi riportati così da
facilitare ulteriormente il cliente.
Importante
è tener presente la disponibilità dei
vini in cantina; la carta deve quindi essere aggiornata spesso e nel caso
rimangano una o due sole bottiglie di un determinato vino, quest'ultimo dovrà
essere rimosso dalla carta e magari proposto dal Sommelier a un tavolo di
clienti conosciuti che, per esperienza, sono soliti consumare non più di una
bottiglia.
Un’offerta alla mescita, con una lista mobile o una lavagna
presente in sala, può ben integrare la carta dei vini, offrendo l’idea che il
nostro menù sia più dinamico e orientato alle fantasie dei clienti.
I
ristoranti dispongono spesso anche di una “cantina del giorno” (in cui sono
ordinati i vini che verranno più facilmente proposti e venduti nella giornata),
in un ambiente attiguo alla sala ristorante, dove siano rispettate il più
possibile le condizioni ideali della cantina.
Sempre
più spesso la cantina del giorno viene sostituita da una o più “armadi a vino”,
posizionati nella stessa sala ristorante o in una stanza adiacente; si tratta
di climatizzatori abbinati ad un sistema di umidificazione.
Come stabilire il prezzo delle bottiglie?
Circa
il prezzo delle singole bottiglie, in enoteca si calcola un ricarico che va dal
30% al 50%, con una media del 40%.
Nel
ristorante si arriva al prezzo di vendita, addizionando al costo di acquisto
della bottiglia i fattori relativi ai costi generali dell’azienda e a quelli
specifici della cantina (affitto, personale addetto, ammortamento attrezzature
e strumentazione, immobilizzo capitale bottiglie).
Una
soluzione potrebbe essere l’applicazione di un ricarico percentuale variabile
ed inversamente proporzionale al prezzo di acquisto.
Prezzo di acquisto
|
Ricarico
|
5
euro
|
100-150%
|
da
5 a 10 euro
|
80-100%
|
da
10 a 20 euro
|
60-80%
|
da
20 a 50 euro
|
40-60%
|
oltre
50 euro
|
30-40%
|
E'
preferibile adottare un ricarico non eccessivo così da avere una maggior
vendita di bottiglie, cui consegue maggior soddisfazione sia del cliente, che è
felice di ordinare vino con maggior disinvoltura senza sentirsi derubato, sia del ristoratore, che non vede
immobilizzato l'investimento di capitale e mantiene comunque un margine di
guadagno.
Nel
caso della vendita del vino al calice, bisogna considerare che da una bottiglia
di 75 cl vengono fuori 7 – 8 bicchieri ed il costo della bottiglia deve essere
recuperato con almeno 4 bicchieri.
La
carta dei vini non è un semplice elenco dei vini presenti in cantina!
La disposizione dei vini elencati deve ovviamente seguire una
logica in modo da far sentire a suo agio il cliente nella ricerca del vino da
abbinare.
Così si può optare, ad esempio, per una suddivisione dei vini in:
- Spumanti e Champagne
- Vini Bianchi
- Vini Rosati
- Vini Rossi
- Vini Dolci
facendola seguire dalla sottodivisione per nazione, regione o
zona; nell'ambito di quest'ultima si possono poi elencare i vini in ordine di prezzo, dal più basso al più
alto.
Il Sommelier sarà poi a disposizione del cliente per consigli e
chiarimenti.
Quali
vini inserire nella carta?
Prima
di stilare la carta dei vini occorre un lavoro preliminare!
La
carta dei vini riflette ciò che un'azienda ha in cantina e che mette a scelta
del suo cliente; ne consegue che prima di stilare la nostra amata carta occorre
rifornire la nostra cantina... non a casaccio ma tenendo presente una serie di
fattori che possono influire notevolmente nella scelta dei vini da acquistare,
in quanto legati alle reali possibilità di vendita.
Innanzitutto
occorre un analisi di mercato, ossia valutare:
- localizzazione del punto vendita (città,
zona);
- tipologia di locale (familiare,
elegante, classico, …);
- tipologia di clientela (abituale,
turistica, fiere e convegni, …);
- momento economico attuale (crisi,
ripresa economica, ...)
Occorre
tener ben presente il budget dell'azienda,
ovvero le disponibilità economiche; questo concetto si può riassumere nella
domanda: Quanto il nostro ristorante può investire per la cantina?
Bisogna
poi analizzare il menu, ossia la tipologia
di cucina (classica, casalinga, innovativa, regionale, etnica …) e la specializzazione merceologica (pesce,
carne, funghi, vegetariana, …).
Altro
elemento da non trascurare è la possibilità
di immagazzinamento in funzione delle dimensioni della cantina di
stoccaggio e della cantina del giorno.
Una
volta risposto a tali domande, in collaborazione con lo chef e sulla base del
menù proposto, si stilerà una lista delle tipologie di vino da acquistare.
Meglio
avere una carta con pochi vini ma in sintonia con le portate e con ricarichi
onesti, piuttosto che un enciclopedia enoica con vini magari disponibili in
pochissime bottiglie e ricarichi esorbitanti.
Spesso
si dà più ampio spazio ai vini regionali, sia perché più facili da reperire (e a
prezzi competitivi) sia perché trovano spesso facile abbinamento con i piatti
proposti dallo chef.
Nella
selezione dei vini entra in gioco l’abilità del Sommelier di degustare i vini,
valutarne la loro qualità in assoluto ed il loro rapporto qualità/prezzo.
Il
Sommelier dovrà quindi selezionare i
fornitori, scelti tra i produttori,
la cui conoscenza diretta è fondamentale per un professionista del settore,
oppure tra i distributori ed i grossisti se le quantità da ordinare
sono meno importanti.
La
fase successiva sarà quella di accertare la loro serietà, puntualità e
regolarità nelle consegne, oltre alla stabilità e alla competitività dei prezzi
dei vini.
Se hai
trovato questo post interessante… dà un’occhiata al mio ebook “Nozioni
di base sul vino”.
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per la visita.