domenica 29 settembre 2013

Appunti di viticoltura: La vite


La vite è una pianta rampicante strutturata in due parti: 

- apparato epigeo (vegetazione visibile al di sopra del terreno) costituito da:
- foglie, che possono assumere varie forme ed assorbono acqua e sali minerali, ma
  soprattutto svolgono la funzione di fotosintesi clorofilliana;
- tralci (rami), che sostengono i capi a frutto;
- fusto o ceppo, è il tronco della vite con funzioni di sostegno;

- apparato ipogeo (apparato radicale) che ha funzioni di ancoraggio al terreno ed assorbimento di acqua e sali minerali.

La fotosintesi clorofilliana, che avviene all’interno delle foglie, è data da una serie di reazioni enzimatiche, catalizzate dalla luce, che permettono la trasformazione di acqua e anidride carbonica in ossigeno e zuccheri, che si sposteranno poi negli acini.

Le principali specie del genere Vitis sono la Vitis Labrusca (appartenente al raggruppamento di viti americane) e la Vitis Vinifera (di maggiore diffusione), che comprende a sua volta due sottospecie:
- Vitis Sativa, quella coltivata e utilizzata per vinificare (fiori ermafroditi);
- Vitis Silvestris, quella selvatica, dei boschi.

Le varietà (i singoli vitigni) sono le suddivisioni della specie.

Da centinaia di anni la vite si riproduce prevalentemente per via vegetativa, che consiste nel riprodurre la pianta attraverso una sua parte; la pianta figlia sarà quindi geneticamente uguale alla pianta madre; con la riproduzione per seme, invece, la pianta avrà un corredo genetico ripartito a metà tra i due genitori (le nuove varietà di vite così ottenute si chiamano “incroci”).

All’interno di un vitigno ci sono “cloni” (suddivisioni di varietà) differenti che derivano da una mutazione gemmaria (che si determina su un singolo ramo della vite).


L’ampelografia è la disciplina che studia, identifica e classifica tutte le varietà dei vitigni, distinguendole grazie ad attributi che riguardano le caratteristiche della pianta (es. conformazione del grappolo, della foglia o degli acini), le modalità di crescita della vite e di maturazione dell’uva.

I vitigni si distinguono, prima di tutto, per il colore della buccia dell’uva in vitigni che producono frutti a bacca bianca o rossa (nera); si differenziano, inoltre, anche in base alle loro componenti aromatiche in vitigni con:
- uve aromatiche (Moscati, Malvasie, Brachetti, Gewurztraminer)
- uve parzialmente aromatiche (Chardonnay, Prosecco, Sauvignon Blanc, Riesling)
- uve neutre (Nebbiolo, Sangiovese, Trebbiano, ecc.)

Per vitigno autoctono si intende un vitigno la cui presenza in un certo territorio è antica, per testimonianze storiche, per attestazioni scritte, per testimonianze orali o perché non ci sono tracce documentali di una importazione dall’esterno.
Esempio: Fiano, Nebbiolo, Brachetto, Tintore, ecc.

Per vitigni alloctoni o internazionali si intendono alcuni vitigni ormai diffusi in tutto il mondo e che danno in genere ottimi risultati.
Esempio: Chardonnay, Cabernet Franc, Cabernet Sauvignon, Merlot, ecc.


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3 commenti:

  1. eccomi. Anche oggi ho imparato qualcosa e chissà potrei fare una bella figura con mio marito, quando andremo nel vigneto. Grazie, davvero interessante.

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  2. Molto esaustivo ed interessante!
    a presto!

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  3. Non scegliere a caso... se cerchi bene c è il prodotto giusto per te. Prova il vino chardonnay. Vai su http://www.vitalbios.com/A/MTQ2NjMyNzk1NSwxMDAwMDA0LGthcGFzby1iaWFuY28uaHRtbCwyMDE2MDcxNyxvaw==

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Grazie per la visita.

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