giovedì 30 gennaio 2014

Aglianico Irpinia DOC 2011 Camposcino


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Aglianico
Titolo alcol.:              13%
Giudizio Enoitaca:    2 - 3 anfore

Dal colore rosso rubino con riflessi violacei, presenta al naso intensi e freschi sentori di frutta e fiori; di medio corpo e buona acidità all’assaggio, è un po' amarognolo sul finale.
Una versione piuttosto sincera dell'Aglianico, senza fronzoli ed orpelli.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore giovane e vivace.
2. Il naso facile ed immediato.
3. La beva disimpegnata.
4. L'antica mappa in etichetta.

Ringrazio l'Azienda Camposcino per il gentile assaggio presso l'Enopanetteria "I Sapori della Tradizione".

mercoledì 29 gennaio 2014

Nomas 2004 Lomazzi & Sarli


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Susumaniello
Viticoltura:                Alberello, Tenuta Partemio.
Vinificazione:            15-20 giorni di macerazione
Maturazione:             in botti piccole di rovere francese.
Titolo alcol.:              14%
Fascia di prezzo:       19 euro.
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Dal colore rosso cupo, impenetrabile e con una sottile unghia granata, presenta un naso intenso e intriso di sentori di frutti di bosco e sottobosco, terra umida e macchia mediterranea, sottili note di spezie dolci cui seguono, dopo alcune rotazioni nel bicchiere, note di legno aromatico e cuoio, cenni di goudron. All'assaggio è gustoso e persistente, con una trama tannica piuttosto fitta ma vellutata e una grande acidità che snellisce la struttura rendendo facile la beva.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore cupo e vivace.
2. La complessità del naso.
3. La bontà della bocca.
4. Che mi ha fatto scoprire le grandi potenzialità del Susumaniello.

Il Susumaniello è un vitigno a bacca rossa di origini dalmate, che deve probabilmente il nome al fatto che sia molto produttivo, tanto da “caricarsi come un somarello”.


domenica 26 gennaio 2014

Auxey-Duresses AOC La Ruchotte 2011 Pierre-Yves Colin-Morey


Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Chardonnay
Titolo alcol.:              12,5%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

Dal colore giallo paglierino carico con riflessi dorati, si presenta intenso e complesso al naso con sentori di frutta secca e spezie dolci, note mielate e fumé, cenni di citronella e frutta a polpa gialla.
All'assaggio è pieno, gustoso, bilanciato nelle sue componenti e molto persistente.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il naso elegante dai toni fumé.
2. La pienezza gustativa.
3. Il finale persistente.
4. Che si è ben abbinato alle tagliatelle ai funghi condite con salsa al tartufo nero e granella di noci.

sabato 25 gennaio 2014

Barbaresco DOC Antico Podere Conti della Cremosina 1987 Bersano

Dall'inesauribile cantina di Alberto Fabbricini

Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Nebbiolo
Titolo alcol.:              13%
Fascia di prezzo:       €€€€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

Dal colore rosso granato, integro e luminoso, con sfumature aranciate, presenta al naso sussurrati sentori di terra arida, radice di liquirizia, frutti e fiori macerati, sottili note di cuoio, agrumi e legno laccato.
All'assaggio stupisce per la pienezza gustativa e l'acidità ancora vibrante; i tannini sono vividi e il sorso gustoso, succoso, ematico, con un lungo finale dove emergono aromi di caffè.
E pensare che la vetusta bottiglia da mezzo litro (dalla forma di seicentesca memoria) è stata conservata alzata per almeno vent'anni in condizioni microclimatiche buone ma non ottimali... ciò fa riflettere sul ruolo che può avere la qualità del tappo nell'invecchiamento del vino.


Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore ancora integro, privo di elementi di scissione.
2. La finezza e la complessità olfattiva.
3. La beva piena e gustosa.
4. La bottiglia che è praticamente un cimelio!


venerdì 24 gennaio 2014

Assaggi di ... Oceania

Enopanetteria "I Sapori della Tradizione", Melito di Napoli – 26 Gennaio 2014


Continua all'Enopanetteria il programma di appuntamenti domenicali volto all'assaggio dei vini delle principali zone d'Italia e del Mondo.

Un viaggio enoico che, ogni domenica mattina, vede protagonisti i vini di una determinata regione... e, ad accompagnare gli assaggi, le immancabili "pizze della tradizione" di Stefano Pagliuca.

Prosegue il viaggio enoico e questa settimana si approda in Oceania con l'assaggio di un Sauvignon Blanc neozelandese e di un Cabernet Sauvignon australiano.

Ecco i vini di questa domenica:
- Marlborough Sauvignon Blanc 2008 Cloudy Bay
- Margaret River Cabernet Sauvignon 2004 Cape Mentelle

giovedì 23 gennaio 2014

Una serata con Gaspare Buscemi e i suoi vini


Nonostante il raffreddore, armato di decongestionante nasale, questa settimana ho partecipato ad un incontro organizzato dall'Enopanetteria "I Sapori della Tradizione" in collaborazione con l'AIS Napoli. 
In quanto avevo da poco assaggiato Alture Bianco 2004 (un vino emozionante!), mi aspettavo davvero molto da quest'evento che vedeva l'assaggio di ben dieci vini raccontati da Gaspare Buscemi in persona!


Il primo vino in batteria è stato per me il più interessante! Un vino frizzante naturale, chiamato RiBolla e ottenuto in buona parte da uve Ribolla vendemmiate nel 1987; il processo di presa di spuma di questo vino mi ha particolarmente incuriosito… una volta raggiunto il grado zuccherino residuo desiderato, spiegava Buscemi, è stata bloccata la fermentazione del vino-base e sono stati, quindi, aggiunti lieviti resistenti alle alte pressioni; l’imbottigliamento è avvenuto nel Dicembre dello stesso anno della raccolta delle uve. Per eliminare le fecce, ha continuato a spiegare Buscemi, nel 1990 si è provveduto al travaso del vino da bottiglia a bottiglia, non senza perdita di materiale.
Il vino ha quindi sostato poi per ben 23 anni in bottiglia, posta in orizzontale per consentirne il contatto col tappo, cui Buscemi attribuisce un ruolo importante nel caratterizzare il vino.


Tutti i vini di Buscemi, infatti, non conoscono il legno della botte e maturano solo in acciaio... questo vino non faceva eccezione e fortunatamente al naso non sapeva di "tappo" ma presentava peculiari note di caramella all'orzo e cenni di caffè; nel bicchiere la spuma evanescente ha lasciato subito intravedere un luminoso colore giallo paglierino carico dai riflessi dorati e all'assaggio una bollicina delicata, quasi cremosa, accarezzava il palato.


Altro vino interessante (anche questo con un bel po' di anni sulle spalle) è stato il Riserva Massima di Alture 1988, un rosso a base Merlot, che si presentava nel bicchiere con un vivace colore granato piuttosto carico e al naso con note di goudron e cenni di olive nere.


In fine serata, a sorpresa, è stata aperta un'altra bottiglia, un altro esperimento dell' "Enologo Vinificatore Artigiano"... Ossidazione Estrema, un Verduzzo che dal 1989 ha riposato in una bottiglia messa in posizione verticale e chiusa con un tappo di sughero che, non bagnato dal vino e quindi meno ermetico, ne ha permesso una lenta ossidazione... Il risultato è stato un vino leggermente dolce, dal colore ambrato carico e con sentori di uva passa, datteri e prugne secche.

Queste sono state le tre bottiglie della serata che più mi sono piaciute e che più mi hanno incuriosito... in quanto alle altre in degustazione, seppur pregevoli e per certi aspetti peculiari, non mi hanno (ahimé!) entusiasmato!

Il giocare fuori dagli schemi rappresenta per un produttore sempre un "rischio" ma i risultati, entusiasmanti o deludenti che siano, hanno sempre il potere di incuriosire un appassionato e, cosa più importante, di suscitare emozioni!

Le bottiglie e le foto della serata sul blog AIS Napoli.

mercoledì 22 gennaio 2014

Colli Tortonesi DOC Derthona 2011 Boveri


Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Timorasso
Maturazione:            8-12 mesi sui lieviti.
Titolo alcol.:             13,5%
Fascia di prezzo:       €
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal colore giallo paglierino, presenta un naso fine e delicato, che sussurra sentori floreali e di frutta a polpa bianca, note di agrumi e di citronella; ha una buona e piacevole presenza all'assaggio, dove spicca una gustosa sapidità, che si fa quasi astringente su un finale con sottili ritorni agrumati.
Un sorso appagante.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il naso delicato ma complesso.
2. La decisa sapidità.
3. Il prezzo abbordabile della bottiglia.
4. Che è ottenuto da uve Timorasso.

lunedì 20 gennaio 2014

Aglianico del Vulture DOC Gesualdo da Venosa 2008 Cantina di Venosa


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Aglianico
Vinificazione:            10 giorni di macerazione
Maturazione:            9 mesi in botti di rovere francese da 225 - 300 litri.
Titolo alcol.:              14%
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal colore rosso cupo e impenetrabile, presenta al naso sentori di frutti di bosco e viola, note legnose e di liquirizia su un sottofondo balsamico.
All'assaggio la grande struttura è snellita dalla buona acidità, mentre la nota alcolica si fa più decisa su un finale un po' amarognolo dove emerge una trama tannica piuttosto fitta ma vellutata.

Cosa mi piace di questo vino:
1. La corrispondenza tra i toni scuri del colore e i sentori.
2. La buona acidità che facilita la beva.
3. La trama tannica fitta ma vellutata.
4. Che è dedicato al principe Gesualdo da Venosa.

Ringrazio la Cantina di Venosa per il gentile assaggio.

Sito Web dell'Azienda Vitivinicola: http://www.cantinadivenosa.it/  

domenica 19 gennaio 2014

Fiano di Avellino DOCG Vigna della Congregazione 2005 Villa Diamante

Dall'inesauribile cantina di Alberto Fabbricini

Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Fiano
Maturazione:            in acciaio.
Titolo alcol.:              13,5%
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Dal luminoso colore giallo paglierino carico con riflessi oro-verdolini, si presenta al naso con sentori di agrumi, note minerali e di erbe aromatiche; gustoso e di grande equilibrio all'assaggio, con una punta di sapidità sul finale... alla cieca avrei detto "Francia".

Cosa mi piace di questo vino:
1. La luminosità del colore.
2. La finezza e complessità del naso.
3. La beva gustosa e piacevole.
4. Che ha ancora tanti anni davanti!

sabato 18 gennaio 2014

Appunti di enologia: Vinificazione in rosso, rosato e bianco


La vinificazione in rosso è caratterizzata dalla macerazione, ossia dal contatto del mosto con le bucce, che consente la migrazione delle sostanze contenute nelle bucce verso il mosto.

Il tempo di macerazione in genere è di 10-15 giorni, ma può variare da qualche giorno (vini leggeri da consumarsi giovani) a qualche settimana (vini ricchi di estratti adatti all’invecchiamento); infatti, mentre nei primi giorni di macerazione sono estratti soprattutto gli antociani (coloranti), nei giorni successivi si determina una maggiore estrazione dei polifenoli totali (maggiore struttura e gusto del vino) ma parte dei pigmenti viene riassorbita dalle bucce (il colore si indebolisce un po’).

Per aumentare l’estrazione delle sostanze dalle bucce, il produttore può ricorre al salasso, che consiste nell’estrazione di parte del liquido in fermentazione, al fine di migliorare il rapporto liquido-solido; i rotomaceratori sono, invece, macchine che favoriscono i processi estrattivi e riducono i tempi di macerazione.

Con l'aumentare della temperatura di fermentazione (durante i processi fermentativi si libera energia sotto forma di calore) aumenta il passaggio di sostanze dalle bucce al mosto; tuttavia, temperature troppo elevate possono danneggiare i lieviti e alterare le caratteristiche organolettiche del vino; per evitare ciò, si utilizzano spesso fermentatori in acciaio a doppia parete, all’interno della quale circola una soluzione refrigerante, in modo da mantenere la temperatura di fermentazione intorno ai 25-30°C.

Il cappello delle vinacce, costituito da uno strato compatto di bucce sospinte verso l'alto, si forma durante la fermentazione e impedisce un buon contatto delle stesse bucce con il mosto liquido; si ricorre quindi ad operazioni, che rompendo questo strato di vinacce,  favoriscono anche l’abbassamento della temperatura, oltre all'ossigenazione della massa:
- la follatura, un tempo realizzata a mano mescolando con dei bastoni il mosto posti in tini di legno aperti, attualmente è realizzata meccanicamente;
- il rimontaggio, dove parte del mosto è spillata dalla parte inferiore del fermentatore attraverso un tubo esterno ed è poi spruzzata sul cappello delle vinacce;
- il delestage, si realizza togliendo dal fermentatore tutta la parte liquida del mosto e lasciando all’interno solo quella solida, successivamente il liquido reinserito dall’alto o dal basso rompe in modo completo il cappello delle vinacce.
In alternativa a queste operazioni, per favorire il contatto del mosto liquido con le bucce, la fermentazione può essere svolta a cappello sommerso, con un diaframma forato che tiene il cappello delle vinacce al di sotto del livello del liquido.

La svinatura, effettuata al termine della fermentazione tumultuosa, consiste nel separare il vino-fiore dalle fecce (cellule morte, sostanze coagulate, sali precipitati) e dalle vinacce (bucce e vinaccioli).

La torchiatura (pressatura) delle vinacce viene utilizzata per asciugarle dal mosto-vino; la 1° torchiatura può eventualmente essere aggiunta al vino-fiore, le successive si utilizzano per la produzione di aceto e distillati.

La termovinificazione è una tecnica usata per produrre vini molto colorati (adatti ai tagli), i cosiddetti “rossissimi”, oppure nei casi di lavorazioni di mosti derivati da uve colpite da marciumi, al fine di inattivare le muffe e gli enzimi presenti.
Il mosto liquido viene scaldato intorno ai 90°C e poi lo si versa sulla parte solida delle vinacce, ottenendo una temperatura complessiva intorno ai 65°C; in alternativa l’uva pigiata viene mantenuta a 50-70°C per 10-30 minuti, affinché le sostanze coloranti vengano solubilizzate; il mosto liquido ottenuto è posto poi a fermentare a 20-30°C. Il trattamento provoca un’ottima estrazione dei pigmenti e l’inattivazione degli enzimi, in particolare dell'ossidasi, e quindi consente una minore utilizzazione dell’SO2. Il difetto di questa tecnica è che le caratteristiche organolettiche del vino risultano standard e di qualità non elevata.

Per la vinificazione in rosato occorrono uve a bacca rossa ed il colore deve essere ceduto in via prefermentativa, in quanto la legge impedisce di mescolare un vino rosso con un vino bianco; unica eccezione è per la produzione di spumanti rosati, dove la legge consente di assemblare vini-base bianchi e rossi.
I vini rosati sono perlopiù ottenuti lasciando il mosto a contatto con le bucce per un periodo di tempo limitato, in modo che il passaggio di sostanze coloranti sia minore rispetto a quello per la produzione di vini rossi; durante questa breve macerazione (che può durare poche ore fino ad un massimo di due giorni) si evita l'inizio della fermentazione mantenendo bassa la temperatura e ricorrendo anche all'aggiunta di solfiti.

Nella vinificazione in bianco, a differenza della vinificazione in rosso, non vi è macerazione, ossia  contatto del mosto con le bucce, che vengono allontanate (sgrondatura) dopo la pigiatura e prima che avvenga la fermentazione; il vino bianco si può, quindi, ottenere anche da uve a bacca rossa, in quanto è il contatto delle bucce con il mosto a conferire il colore al vino.
Per conservare la freschezza e l'eleganza dei profumi la fermentazione alcolica è condotta in genere a temperature inferiori (10-20°C) rispetto a quelle per la produzione dei rossi;

La macerazione pellicolare, che consiste nel contatto per qualche ora del mosto con le bucce per permettere l’estrazione di pigmenti e sostanze odorose, viene utilizzata per ottenere vini bianchi di maggiore personalità e destinati ad evoluzione.

Nella criomacerazione (macerazione a freddo) le bucce si lasciano a contatto con il mosto per un periodo (di circa 10-24 ore), durante il quale il raffreddamento (5-8°C) della massa inibisce l'inizio della fermentazione ma consente il passaggio di sostanze dalle bucce al mosto.


Per un approfondimento sui rosati rimando a un interessante articolo di DiWineTaste:
http://www.diwinetaste.com/dwt/it2004116.php 


Se hai trovato questo post interessante… dà un’occhiata al mio ebook “Nozioni di base sul vino”.


venerdì 17 gennaio 2014

Paestum IGT Si:kjube 2003 D'Orta e De Conciliis


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Cabernet Sauvignon
Vinificazione:            3-4 settimane di macerazione.
Maturazione:            14 mesi in botti da 350 litri.
Titolo alcol.:              15%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Dal colore rosso cupo e impenetrabile, avvolge il naso con sentori di terra umida e macchia mediterranea, note di frutti di bosco e tabacco; masticabile all'assaggio e con una componente alcolica ben integrata nella struttura, mostra un sorso gustoso e persistente, con una beva resa piacevole dalla buona acidità.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore scuro come l'inchiostro.
2. I sentori boschivi.
3. La struttura grande ed equilibrata nelle sue componenti.
4. Il nome curioso... "C al cubo": Chiuse (vigneto), Cilento (zona), Cabernet (uva).


martedì 14 gennaio 2014

Bourgogne Passetoutgrains AOC "Le Téméraire" 2008 Domaine Ballorin & F


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Pinot Nero 80-90%, Gamay 10-20%.
Maturazione:            14 mesi sulle fecce fini in pièces usate.
Titolo alcol.:              12%
Fascia di prezzo:       18 euro
Giudizio Enoitaca:    3-4 anfore

Questo vino "Triple A", frutto di viti con una età media di 55 anni, si presenta nel bicchiere luminoso e di bella trasparenza, con tonalità che sfumano tra il rubino e il granato. Al naso affascina con sentori floreali e di frutti di bosco, note di frutta secca e spezie; emergono infine cenni minerali (grafite) e note boschive. All'assaggio mostra una grande freschezza, che rende facile la beva, e un finale finemente amarognolo descritto da una sapidità, quasi graffiante, e una discreta presenza di tannini.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore cristallino.
2. Il naso intrigante e dinamico.
3. La versatilità nell'abbinarsi al cibo.
4. Che ha personalità!

"Bourgogne Passetoutgrains" è l'appellation regionale che contempla la produzione di vini rossi e rosati ottenuti, a differenza di altri vini di Borgogna che sono monovitigno, da un uvaggio di Gamay (per un massimo di 2/3) e Pinot Nero (per almeno 1/3).

lunedì 13 gennaio 2014

Teroldego Rotaliano DOC Teroldigo 2011 Fedrizzi Cipriano


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Teroldego
Vinificazione:            5 giorni di macerazione; lieviti indigeni.
Maturazione:            5-6 mesi in botti grandi.
Titolo alcol.:              13,5 %
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal colore rosso cupo e impenetrabile, si presenta al naso vinoso, con sentori di frutti di bosco e note speziate; di medio corpo all'assaggio, mostra una buona acidità e tannini presenti ma non aggressivi; un po' caldo sul finale, dove emerge un nota finemente amarognola.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il naso fruttato e vinoso.
2. La freschezza che rende facile la beva.
3. Il fatto che alla cieca sembrava per certi aspetti un vino del Sud.
4. L'etichetta sgargiante.


domenica 12 gennaio 2014

Sagrantino di Montefalco DOCG 2005 Scacciadiavoli


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Sagrantino
Vinificazione:            3/4 settimane in tini di rovere francese.
Maturazione:            16 mesi in barrique di primo passaggio.
Titolo alcol.:              14%
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Si presenta nel bicchiere con un vivace colore rosso rubino piuttosto (ma non eccessivamente) carico e che sfuma nel granato; sentori di spezie dolci (cannella, noce moscata) e tabacco dominano inizialmente la scena olfattiva, lasciando poi emergere note balsamiche e di frutti di bosco, cenni di pepe e sottobosco.
Di beva gustosa, all'assaggio la buona acidità snellisce la struttura e bilancia l'elevata componente alcolica, di cui ci si rende conto dell'importanza solo leggendone l'etichetta.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il profumo speziato.
2. La beva piacevole.
3. Il fatto che me lo hanno regalato i miei genitori.
4. Che il nome dell'Azienda deriva dal soprannome di un esorcista che viveva in un borgo a confine con la proprietà.


sabato 11 gennaio 2014

Fiano di Avellino DOCG 2004 Guido Marsella

Ringrazio per l'assaggio il mio maestro Francesco De Paola, "la cui cantina", come scrisse Andrea Scanzi, "è un potente inno alla vita".

Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Fiano
Maturazione:            in acciaio.
Titolo alcol.:              13,5%
Fascia di prezzo:       €€
Giudizio Enoitaca:    5 anfore

La bottiglia era coperta e, aprendola, il tappo si sgretolava lasciandoci temere per il prezioso contenuto... siamo stati, però, subito rincuorati da un luminoso color oro antico, che rifletteva nel bicchiere sentori di frutta matura a polpa gialla e muschio, note tostate e minerali, cenni di erbe aromatiche e miele, sfumature di olio essenziale e spezie; l'equilibrio olfattivo era rispettato anche all'assaggio, presentando un sorso gustoso, di un certo spessore e glicerica morbidezza e, al contempo, di grande bevibilità.
Per certi aspetti mi ricordava qualcosa dei grandi vini biodinamici di Nicolas Joly, per altri si avvicinava a quelli dello Jura... Ma non avrei mai puntato su uno di questi! Perché si trattava di un vino di spiccata personalità, di forte identità... Un vino che, spogliata la bottiglia, ci ha fatto esclamare: "Che grandi vini si possono produrre in Campania!".

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il naso elegante e complesso.
2. La beva gustosa e persistente.
3. Che ha il potere di farmi viaggiare con la mente.
4. Che è un grandissimo bianco Campano!


venerdì 10 gennaio 2014

Assaggi di ... Borgogna e Valle della Loira

Enopanetteria "I Sapori della Tradizione", Melito di Napoli – 12 Gennaio 2014


Continua all'Enopanetteria il programma di appuntamenti domenicali volto all'assaggio dei vini delle principali zone d'Italia e del Mondo.

Un viaggio enoico che, ogni domenica mattina, vede protagonisti i vini di una determinata regione... e, ad accompagnare gli assaggi, le immancabili "pizze della tradizione" di Stefano Pagliuca.

Si inizia il nuovo anno con la Francia, in particolare con due rossi di due grandi regioni: Borgogna e Valle della Loira.

Ecco i vini di questa domenica:
- Bourgogne Passetoutgrains "le Téméraire" 2008 Domaine Ballorin & F
- Chinon Beaumont 2009 Catherine & Pierre Breton

giovedì 9 gennaio 2014

B....... Azienda Agricola Nusserhof


Tipo di Vino:             Bianco
Titolo alcol.:              12%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    3 anfore

Dal colore giallo paglierino con riflessi dorati, si presenta al naso aromatico, con sentori di frutta a polpa gialla e lavanda, cenni minerali e di erbe alpine.
Equilibrato all’assaggio, mostra discreta morbidezza e un finale ammandorlato.

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore dai riflessi dorati.
2. La dinamicità dello spettro olfattivo.
3. La forma slanciata della bottiglia (renana).
4. Che scrivendo "laterle" al posto dei 7 puntini, che in etichetta seguono la lettera "B", si ottiene il nome del raro vitigno autoctono "Blaterle".

mercoledì 8 gennaio 2014

Anjou AOC Attention Chenin Méchant 2012 Nicolas Reau


Tipo di Vino:             Bianco
Uve:                           Chenin Blanc
Titolo alcol.:              12%
Fascia di prezzo:       21 euro
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Dal luminoso colore giallo paglierino con riflessi oro-verdolini, presenta al naso sentori agrumati e minerali, note eteree e di frutta acerba a polpa bianca, cenni di erba limoncina e miele.
All'assaggio è di un'acidità pungente, morde letteralmente il palato!
Un vino di carattere straordinario!

Cosa mi piace di questo vino:
1. Il colore fulgido che esclama gioventù!
2. I sentori descritti dall'acidità.
3. La forte personalità.
4. Il suo altissimo potere sgrassante (spazza via tutto!).

Cave canem ... o meglio... Cave chenin

Foto presa dal Web

martedì 7 gennaio 2014

Le Tesnière Pineau d'Aunis 2012 Puzelat-Bonhomme


Tipo di Vino:             Rosso
Uve:                           Pinot d'Aunis (Chenin Noir)
Titolo alcol.:              12%
Fascia di prezzo:       €€€
Giudizio Enoitaca:    4 anfore

Dal colore rosso rubino scarico, si presenta intenso al naso con vivaci sentori di fragola, ciliegia, agrumi e fiori freschi, che rimandano a un Beaujolais; di grande freschezza all'assaggio, è di beva facile e piacevole, scorre via con disinvoltura e lascia sul finale una bella scia sapida.

Cosa mi piace di questo vino:
1. I profumi di frutta fresca.
2. La beva facile ma non banale.
3. Che è il primo vino, che assaggio, ottenuto da Chenin Noir.
4. L'etichetta dalle pennellate color rosso vino e pastello!

lunedì 6 gennaio 2014

Appunti di enologia: Fermentazione alcolica e fermentazione malolattica

La trasformazione del mosto in vino è stata per secoli considerata come un dono divino.
Solo nel XIX secolo si scoprì, grazie a Pasteur, che la fermentazione era opera dell'attività dei lieviti e che la produzione di sostanze indesiderate nella vinificazione era dovuta alla presenza di microrganismi di varia natura (batteri e muffe in particolare).

Luois Pasteur (1822-1895)

I lieviti sono microrganismi unicellulari e si distinguono:
- lieviti apiculati (a forma di piccolo limone), si trovano sulle bucce delle uve e sui raspi, iniziano velocemente i processi fermentativi (spesse volte con produzione di una quantità eccessiva di acido acetico) e tollerano poco sia l’anidride solforosa sia l’alcol etilico da essi stessi prodotto;
- lieviti ellittici (a forma di ellisse), aggiunti al mosto, resistono bene all’alcol etilico e all’anidride solforosa, producono sostanze secondarie molto utili per completare i profumi e i sapori del vino, e solo piccole quantità di acido acetico; i lieviti selezionati più utilizzati appartengono alla famiglia dei Saccharomyces cerevisiae (lievito di birra) e sono la varietà ellipsoideus e la varietà oviformis (indicato nei processi di spumantizzazione in quanto resiste bene alle sovrapressioni).

Fattori che influenzano l’attività dei lieviti sono la quantità di ossigeno (fondamentale per la moltiplicazione dei lieviti e per evitare la formazione di composti ridotti) e di sostanze azotate (fondamentali per la crescita dei lieviti).


La fermentazione alcolica, svolta dai lieviti, consiste nella trasformazione degli zuccheri presenti nel mosto in alcol etilico più anidride carbonica (più calore):
Zuccheri = Alcol etilico + Anidride carbonica + energia termica

La prima fase di fermentazione (che dura circa 7-10 giorni),  è detta tumultuosa poiché l’anidride carbonica che si forma fa ribollire il mosto; mentre la fase successiva è detta lenta (dura 1-3 mesi).

L’alcol complessivo di un vino è la somma dell’alcol svolto (alcol realmente presente nel vino ed obbligatoriamente riportato sull'etichetta espresso in volume %, es: 12,5%) ed alcol potenziale, ovvero quello che si otterrebbe se si facessero fermentare anche gli zuccheri residui (vini dolci).

Con la fermentazione alcolica si formano anche altri alcoli, polialcoli (glicerina), acidi organici (acido succinico), esteri, aldeidi ed altre sostanze secondarie determinanti nel delineare il profilo sensoriale di ogni vino.

Nelle annate calde i vini risultano spesso più strutturati e vellutati, perché le uve essendo più mature al momento della raccolta risultano anche più ricche di fruttosio (meno preferito dai lieviti rispetto al glucosio) e la fermentazione porta a una maggiore produzione di glicerolo.


La fermentazione malolattica, svolta da batteri lattici (lactobacilli), consiste nella trasformazione dell'acido malico in acido lattico più anidride carbonica:
acido malico = acido lattico + anidride carbonica

La fermentazione malolattica può avvenire spontaneamente in primavera in seguito al normale rialzo termico, ma più spesso si utilizzano colture selezionate di batteri lattici, e porta ad una diminuzione dell’acidità del vino, che risulta più morbido ed equilibrato.  

L’acido malico è infatti l’acido organico più aspro presente nelle uve e nel vino, l’acido lattico invece è il più delicato, il più dolce.

La fermentazione malolattica la si fa spesso nelle annate fredde quando l’uva è più ricca di acidi; nelle annate calde gli acidi invece sono in bassa concentrazione perché l’uva ha maturato più rapidamente.

In seguito a questa fermentazione si modifica anche il profumo del vino; i toni erbacei divengono meno marcati e si accentuano le sfumature di noce, vaniglia, spezie, cuoio e tostature.


Per approfondimenti circa i lieviti e la fermentazione alcolica rimando ai seguenti link:


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