Foto presa dal web
Colmature
e scolmature
Durante il riposo in botte il volume del vino può diminuire per:
- fenomeni di evaporazione;
- abbassamento di temperatura;
- assorbimento di liquido da parte del legno.
Riducendosi il volume di vino all'interno della botte, aumenta lo
spazio occupato dall'aria; onde evitare ossidazioni e sviluppo di microrganismi
aerobi, le botti vengono,
quindi, frequentemente colmate con lo stesso vino in modo da mantenerle sempre
piene e prive di aria.
Ma
il volume del vino in botte può anche aumentare, come avviene in seguito ad un
aumento della temperatura, e per evitare che il vino tracimi dal cocchiume
(foro di apertura della botte) si ricorre a scolmature.
Le
colmature e scolmature possono essere realizzate manualmente o con l’utilizzo
di tappi colmatori (piccoli recipienti in vetro da sistemare nel cocchiume).
Il
tappo colmatore contiene una piccola quantità dello stesso vino presente nella
botte; quando il volume diminuisce, parte del vino scende nella botte, mentre
quando aumenta, refluisce all’interno del tappo.
Trattamenti del vino
I
trattamenti del vino sono effettuati per stabilizzare e mantenere intatte il
più a lungo possibile le caratteristiche del vino; i principali trattamenti del
vino sono:
-
travasi
-
aggiunte di prodotti chiarificanti
-
filtrazioni (sgrassante, brillantante, sterile)
-
refrigerazione
-
aggiunte di SO2
-
pastorizzazione
I
travasi consistono nello spostamento
del vino da un recipiente ad un altro, per separalo dalle fecce che si
depositano sul fondo.
L’aggiunta
di prodotti chiarificanti costituisce
il sistema più tradizionale per illimpidire il vino e possono essere di origine organica
(i più usati, gelatina) o inorganica (bentonite); queste
sostanze, immesse nel vino, precipitano più o meno lentamente trascinando con
sé le particelle in sospensione
nel
liquido, formando così un deposito che viene poi eliminato.
Le
filtrazioni si effettuano con lo
scopo di migliorare la limpidezza del vino e consistono nel far attraversare al liquido
dei filtri, i quali trattengono tutti quei residui di
particelle eventualmente ancora presenti in sospensione, che sono causa di
velature o di torbidezza; si va dalle filtrazioni sgrassanti, che elimanano le
particelle più grossolane, alle filtrazioni sterili, che trattengono anche i
microrganismi.
Poiché
le filtrazioni possono modificare le caratteristiche di un vino, alcuni
produttori decidono di non effettuarle; nei vini “non filtrati” la presenza di
particelle in sospensione non pregiudica la qualità del vino.
La refrigerazione permette la precipitazione di particelle sospese nel vino.
La refrigerazione permette la precipitazione di particelle sospese nel vino.
Prima
dell’imbottigliamento ai vini può essere aggiunta anidride solforosa per ridurre i fenomeni di ossidazione e
garantire la massima stabilità biologica.
La
pastorizzazione è un processo termico
che inattiva gli enzimi e distrugge i microrganismi che potrebbero causare
alterazioni e determinare malattie, viene effettuato portando il vino ad una data
temperatura (che può variare da 60 a 85°C) per un certo periodo di tempo
(alcuni minuti o secondi); questo processo è impiegato anche per bloccare la fermentazione
di un vino che si voglia mantenere dolce conservandogli intatta una certa
percentuale di zuccheri.
Il
vino così trattato risulta stabile dal punto di enzimatico e microbiologico, ma
limitato nelle espressioni aromatiche.
Correzioni del vino
Le
principali correzioni dei vini riguardano:
-
tenore di acidità
-
intensità di colore
-
quantità di tannini
-
titolo alcolometrico
Per
aumentare l'acidità si addiziona
acido tartarico o eventualmente acido citrico; al contrario, per diminuirla si
ricorre all’addizione di sali come il carbonato di calcio, il bicarbonato di
potassio ed il tartrato neutro, che fanno precipitare gli acidi in eccesso.
Un
aumento dell’intensità di colore può
essere ottenuto ricorrendo al taglio con vini più colorati; governo e rigoverno alla Toscana prevedono, invece, una rifermentazione (per
aggiunta di mosto e lieviti), in cui l’addizione di una piccola quantità di uve
appassite e già pigiate al nuovo vino, rispettivamente in dicembre e in
primavera, porta ad ottenere un vino ancor più colorato, profumato ed
equilibrato.
I
tannini (tannini di quercia) possono
essere aggiunti dall’enologo/cantiniere durante la maturazione del vino; i
tannini si possono invece eliminare con albumina (albume d’uovo) ed in questi
casi le bottiglie di vino devono riportare in etichetta la presenza di derivati
dell’albume d’uovo (onde evitare possibili reazioni in soggetti allergici)
Il titolo
alcolometrico può essere aumentato mediante refrigerazioni a -15/-18°C
ottenute ponendo il vino in celle frigorifere ed allontanando poi parte
dell’acqua sotto forma di microcristalli di ghiaccio.
Se
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di base sul vino”.
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