Enoteca “La Botte”, Casagiove (CE) – 24 Marzo 2011
Salvo Foti, non è solo un enologo e viticoltore, ma un custode della sua terra, che con il suo tipico accento siciliano questa sera ci ha condotto per mano alla scoperta di una Sicilia del tutto inaspettata, un angolo del Nord nel Sud, l’Etna; una “montagna” dove si trovano vigneti ad altitudini vertiginose, fin oltre i 1000 metri sul livello del mare, e il cui clima, caratterizzato da grandi precipitazioni ed elevate escursioni termiche tra giorno e notte, fa si che la vendemmia sia posticipata di un mese rispetto al resto della Sicilia.
Qui alcuni romantici produttori, riuniti nel Consorzio “I Vigneri”, su un terreno vulcanico ricchissimo di minerali, allevano le viti ad alberello; la vendemmia e il trasporto delle uve in cantina sono manuali, in una zona, dove segnano ancora “i soli, il ritmo dell’uomo e delle stagioni” e dove la tecnologia non è ancora giunta o sembra non sapere arrivare.
Nerello Mascalese, Nerello Cappuccio e Carricante sono i principali vitigni autoctoni etnei, da cui si ottengono i vini più eleganti; tra i vini degustati durante la serata quello che mi ha più colpito si chiama Ante (che letto al contrario dà etnA), Etna Bianco DOC 2009, prodotto da “I Custodi delle vigne dell’Etna”.
Ottenuto da uve Carricante per il 70% e Minnella e Grecanico per il restante 30%, matura in vasche di cemento e di acciaio. Dal colore giallo paglierino, si presenta al naso con un fine corredo agrumato, mentre in bocca stupisce per l’acidità e per la sensazione dissetante che provoca; bevendolo è piacevole rievocare le note di Mario Soldati, dedicate a un vino che “raccoglie e fonde, nel suo pallore e nel suo aroma, nella sua freschezza e nella sua vena nascosta di affumicato, le nevi perenni della vetta e il fuoco del vulcano”.
Un bellissimo resoconto della serata è su “Luciano Pignataro WineBlog” al seguente link:
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