Foto presa dal web |
1. La famiglia dei
Lambruschi, vitigni a bacca rossa derivati
dalla domesticazione della vite selvatica (avvenuta in epoca antica), deriva probabilmente
il nome dai termini latini "labrum" (ossia, margine dei campi) e
"ruscus" (ossia, pianta spontanea).
2. Il nome di
questa famiglia di vitigni può trarre in inganno, facendo presumere relazioni
di parentela, che in realtà non esistono, tra i Lambruschi (appartenenti alla specie euroasiatica "Vitis Vinifera")
e la specie "Vitis Labrusca" (appartenente al gruppo delle viti
americane).
3. La coltivazione
di questi vitigni è diffusa in Emilia Romagna e Lombardia, soprattutto nella
pianura padana. Si registra, inoltre, una certa presenza anche in altre regioni
italiane, tra cui la Puglia.
4. Esistono più varietà
di vite Lambrusco, che derivano il
nome dall'origine geografica (come per il Lambrusco
di Sorbara), da quello del selezionatore (come per il Lambrusco Maestri ed il Lambrusco
Marani) o da caratteristiche morfologiche (come per il Lambrusco di Grasparossa, così chiamato per il suo graspo rosso, ed
il Lambrusco Salamino, la cui forma
del grappolo ricorda un piccolo salame).
5. Queste
differenti varietà sono contemplate in più denominazioni, tra cui Lambrusco Mantovano, Lambrusco di Sorbara, Lambrusco Grasprossa di Castelvetro, Lambrusco Salamino di Santa Croce e Lambrusco Reggiano.
6. Da queste
varietà di Lambrusco si ottengono
vini rossi e rosati frizzanti e spumanti, attualmente rifermentati perlopiù in autoclave ma che
in passato (fino agli anni '60) erano ottenuti con rifermentazione in bottiglia
senza successiva eliminazione dei lieviti (risultando così in prodotti facili
al deterioramento e, per questo, destinati ad un consumo locale). Tali vini
esprimono al naso intensi ed ammiccanti sentori vinosi, fruttati e floreali; al
gusto si fanno notare per freschezza e vivacità, mostrando un corpo in genere
leggero e tannini appena accennati.
7. A tavola i vini
da uve Lambrusco trovano facile
abbinamento con i piatti tipici della cucina emiliana, come lo zampone e il
cotechino, nonché con salumi e antipasti, oltre che con primi piatti come
cappelletti in brodo, tortelli di erbetta o di zucca e lasagne.
Se hai trovato questo post
interessante... dà un'occhiata al mio ebook "Nozioni
su vini, vitigni e zone vitivinicole d'Italia".
Nessun commento:
Posta un commento
Grazie per la visita.