giovedì 23 ottobre 2014

Pietracupa

La descrizione di questa piccola e brillante cantina irpina è riportata sulla retroetichetta delle loro bottiglie, che così recita:
"Nel comune di Montefredane circondata da boschi e da un corso di acqua sorgiva che, per cascate suggestive, si riversa nella valle del Sabato, si trova l'azienda vitivinicola che prende il nome dalla pendice soleggiata Pietracupa.
L'azienda, a carattere familiare, nasce per la comune passione per la terra e i suoi frutti. Pur vinificando da anni, soltanto dal 1993 la famiglia Loffredo ha iniziato un limitato imbottigliamento e la vendita del Fiano di Avellino, del Greco di Tufo, della Falanghina, del Taurasi e del Quirico (Aglianico)."

Un quadro dell'azienda sul blog "Il viandante bevitore" di Mauro Erro; di seguito alcune mie note di assaggio:


Greco di Tufo DOCG 2012
Greco. Acciaio.
Dal luminoso colore giallo paglierino con riflessi oro-verdolini, presenta discreta intensità olfattiva, sentori agrumati e minerali, dolci note di fiori bianchi. 
All'assaggio è di beva facile e piacevole, di buona acidità e gustosa sapidità... mi ricorda vini di Sancerre!
Settembre 2014. 13 euro. 92/100

Greco di Tufo DOCG 2011
Greco. Acciaio.
Dal colore giallo paglierino scarico, si presenta al naso con sbuffi minerali. sfumature di fiori gialli e agrumi.
Intenso all'assaggio, presenta grande acidità e sapidità; un po' scorbutico ed improntato sulle durezze, lascia ben sperare per il futuro.
Luglio 2013. 13 euro. 84/100


Campania IGT "Quirico" 2011
Aglianico.
Dal coloro rosso rubino, presenta al naso sentori di frutta rossa e sottobosco, note floreali e cenni di pepe nero. All'assaggio è di buona struttura e scorrevolezza, dal tannino presente ma non invadente e con una componente alcolica che si fa percepire su un finale comunque piacevole e di buona corrispondenza naso-bocca.
Ottobre 2014. 13 euro. 83/100


Taurasi DOCG 2008
Aglianico. Botti di rovere.
Dal colore rosso rubino piuttosto carico e con riflessi granati, presenta un naso più complesso che intenso, fitto ed elegante, con sentori di ciliegia e frutti di bosco, terra umida e sottobosco, viola appassita ed erbe essiccate; all'assaggio mostra una componente alcolica davvero ben integrata in una struttura imponente ma resa agile da una buona acidità; una beva piacevole e gustosa, scandita da tannini fitti ma vellutati e con un lungo finale dai bei ritorni fruttati.
Un vino di gran classe! Che a distanza di 24 ore dalla stappatura (e conservato in un decanter) continuava a meravigliare!
Febbraio 2014. €€€. 97/100

Taurasi DOCG 2004
Aglianico. 15 mesi in botti di rovere di Slavonia da 10 e 20 ettolitri.
Grazie ai suoi iniziali sentori quasi vinosi e di frutta fresca, questa bottiglia di anni ne dimostrava molti di meno!
Dopo alcune rotazioni nel bicchiere, il naso vira su note di erbe aromatiche, legno di sandalo ed oli essenziali. Di beva facile e gustosa, mostra tannini presenti ma molto vellutati e ritorni di frutta fresca e fiori. Alla cieca il mio pensiero si spingeva verso zone dell'Alto Piemonte e di Borgogna... Non avrei mai detto si trattasse di Taurasi!
Elegante e di beva buone come poche!
Febbraio 2014. €€€. 95/100

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