1. Vitigno
aromatico a bacca rossa, la cui antica origine è dibattuta, l'Aleatico forse fu introdotto in Italia
dai coloni greci; a sostegno di quest'ipotesi il fatto che un tempo era
conosciuto come Liatico, nome che
richiama quello del vitigno greco Liatiko,
che presenta però caratteristiche differenti.
2. Studi genetici
hanno dimostrato un legame di parentela tra l'Aleatico e il Moscato Bianco,
dal quale ha ereditato l'inconfondibile aromaticità; secondo alcuni si
tratterebbe, infatti, di una mutazione del Moscatello
Nero.
3. L'Aleatico non ha un'alta produttività,
presenta un germogliamento precoce e risulta sensibile alle primavere umide
(durante le quali è soggetto al fenomeno dell'acinellatura); negli ultimi
decenni si è assistito nei vigneti ad una notevole riduzione della superficie
occupata da questo vitigno che, dal grappolo piccolo e alato, mostra acini di
media grandezza e dalla buccia spessa e molto pruinosa. La maturazione avviene
in periodi variabili a seconda della localizzazione geografica: in Toscana cade
nell'ultima decade di settembre, mentre in Puglia si anticipa tra la fine di
agosto e la prima metà di settembre.
4. Utilizzato in
passato come uva da tavola, l'Aleatico
è diventato famoso per la produzione di vini passiti; di norma le sue uve sono
raccolte a maturazione non troppo avanzata e fatte poi appassire
tradizionalmente su graticci o in appositi locali coperti e ventilati.
5. Diffuso
soprattutto in Toscana, dove dà vita alla DOCG Elba Aleatico Passito, questo vitigno è coltivato anche in altre
regioni dell'Italia centromeridionale, tra cui il Lazio, dove lo troviamo in
purezza nella DOC Aleatico di Gradoli,
ed in Puglia, dove è previsto nelle denominazioni Salice Salentino e Gioia del
Colle; in Corsica è utilizzato insieme al Grenache per la preparazione del "Rappu", vino alcolico e
strutturato usato come aperitivo, ottenuto dalla pigiatura di uve appassite il
cui mosto è fatto poi fermentare in presenza dei raspi.
6. Da uve, sia
fresche sia appassite, vinificate in purezza si ottiene un vino rosso rubino
dai leggeri riflessi violacei, molto aromatico e fine, con sentori di violetta,
frutta rossa e confettura, cui seguono note speziate con l'affinamento; al
gusto risulta intenso e morbido, con sensazioni pseudocaloriche importanti e
ritorni di ciliegia sotto spirito, frutta secca e confettura di prugna.
7. Il passito da
uve Aleatico può essere apprezzato
come vino da conversazione o come vino da dessert, per accompagnare la
pasticceria secca, dolci al cioccolato e crostate di frutta; consigliato anche
abbinamento con formaggi erborinati.
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