lunedì 3 ottobre 2016

L'Aleatico riassunto in 7 punti



 

1. Vitigno aromatico a bacca rossa, la cui antica origine è dibattuta, l'Aleatico forse fu introdotto in Italia dai coloni greci; a sostegno di quest'ipotesi il fatto che un tempo era conosciuto come Liatico, nome che richiama quello del vitigno greco Liatiko, che presenta però caratteristiche differenti.

 

2. Studi genetici hanno dimostrato un legame di parentela tra l'Aleatico e il Moscato Bianco, dal quale ha ereditato l'inconfondibile aromaticità; secondo alcuni si tratterebbe, infatti, di una mutazione del Moscatello Nero.

 

3. L'Aleatico non ha un'alta produttività, presenta un germogliamento precoce e risulta sensibile alle primavere umide (durante le quali è soggetto al fenomeno dell'acinellatura); negli ultimi decenni si è assistito nei vigneti ad una notevole riduzione della superficie occupata da questo vitigno che, dal grappolo piccolo e alato, mostra acini di media grandezza e dalla buccia spessa e molto pruinosa. La maturazione avviene in periodi variabili a seconda della localizzazione geografica: in Toscana cade nell'ultima decade di settembre, mentre in Puglia si anticipa tra la fine di agosto e la prima metà di settembre.

 

4. Utilizzato in passato come uva da tavola, l'Aleatico è diventato famoso per la produzione di vini passiti; di norma le sue uve sono raccolte a maturazione non troppo avanzata e fatte poi appassire tradizionalmente su graticci o in appositi locali coperti e ventilati.

 

5. Diffuso soprattutto in Toscana, dove dà vita alla DOCG Elba Aleatico Passito, questo vitigno è coltivato anche in altre regioni dell'Italia centromeridionale, tra cui il Lazio, dove lo troviamo in purezza nella DOC Aleatico di Gradoli, ed in Puglia, dove è previsto nelle denominazioni Salice Salentino e Gioia del Colle; in Corsica è utilizzato insieme al Grenache per la preparazione del "Rappu", vino alcolico e strutturato usato come aperitivo, ottenuto dalla pigiatura di uve appassite il cui mosto è fatto poi fermentare in presenza dei raspi.

 

6. Da uve, sia fresche sia appassite, vinificate in purezza si ottiene un vino rosso rubino dai leggeri riflessi violacei, molto aromatico e fine, con sentori di violetta, frutta rossa e confettura, cui seguono note speziate con l'affinamento; al gusto risulta intenso e morbido, con sensazioni pseudocaloriche importanti e ritorni di ciliegia sotto spirito, frutta secca e confettura di prugna.

 

7. Il passito da uve Aleatico può essere apprezzato come vino da conversazione o come vino da dessert, per accompagnare la pasticceria secca, dolci al cioccolato e crostate di frutta; consigliato anche abbinamento con formaggi erborinati.




Se hai trovato questo post interessante... dà un'occhiata al mio ebook "Nozioni su vini, vitigni e zone vititvinicole d'Italia".
 
 
 
 
 
 
 
 

Nessun commento:

Posta un commento

Grazie per la visita.

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...