Non
temete non è un treno ma un vino!
Ci
troviamo nell'Oltrepò Pavese, zona
vitivinicola in provincia di Pavia che si trova a sud del fiume Po, al confine
con il Piemonte e l'Emilia Romagna.
Si
tratta di una delle aree vitate più estese d'Italia: oltre i due terzi del vino
lombardo sono, infatti, prodotti su questo territorio perlopiù collinare e dal
clima mite e temperato (che giova della presenza di fiumi e torrenti, nonché
della relativa vicinanza al mare).
Questa
zona vanta una lunga tradizione nella produzione di vini spumanti metodo
Classico, ottenuti soprattutto da uve Pinot
Nero (di cui, tra l'altro, è la zona con la maggiore produzione in Italia),
ma è famosa anche per la produzione di vini rossi frizzanti a base di Croatina (localmente chiamata
"Bonarda") e Barbera. Inoltre,
in questa vasta area troviamo anche versioni ferme a base di Pinot Nero... come la bottiglia dall'azienda
Frecciarossa che ho assaggiato oggi a
pranzo.
Sita
sulle colline di Casteggio, quest'azienda deriva il nome dalla fusione delle
parole "fraccia" (termine dialettale che significa "frana")
e "rossa" (per il colore dei suoi terreni argillosi). La tenuta, che
produce vino sin dal XVIII secolo, fu acquistata nel primo dopoguerra da Mario
Odero (di ritorno dall'Inghilterra); questi, insieme al figlio Giorgio (laureto
in Agraria), ampliò la cantina ed iniziò la vendita del vino in bottiglia (fino
ad allora era venduto sfuso o in damigiane): il successo commerciale
dei suoi vini portò l'azienda a diventare in breve tempo fornitore ufficiale
dei Vice Re delle Indie e, successivamente, fornitore della Real Casa italiana.
Attualmente
sono circa 26 gli ettari vitati dell'azienda che, avendo iniziato un percorso di
conversione all'agricoltura biologica, ha bandito l'utilizzo in vigna di diserbanti e di
altri prodotti chimici.
Il
Carillo, vino rosso ottenuto da uve Pinot Nero, deriva verosimilmente il
nome dall'ingegnere Carillo Radici, marito di Margherita (figlia di Giorgio
Odero), che con lei si impegnò negli anni '80 al rilancio del marchio
aziendale.
Affinato
in acciaio e prodotto in poco più di tremila bottiglie, questo vino (annata
2014) si presenta nel bicchiere di un colore rubino scarico e di bella trasparenza;
al naso esprime tenui e fragranti sentori di frutta rossa fresca, ciliegia in
particolare, note di fiori rossi e rosa su sottili sfumature erbacee; al gusto
mostra un corpo leggero, buona freschezza e tannini delicati, chiudendo poi con un finale
finemente amarognolo... Di facile beva, a tavola scorre via veloce come un treno :)
Ringrazio
per il gentile assaggio gli amici di Svinando,
dove potete trovare questa e tante altre bottiglie!
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Grazie per la visita.