sabato 6 settembre 2014

Tenuta Rapitalà


Nel 1968 il conte Hugues Bernard de la Gatinais, originario della Francia settentrionale, sposa Gigi Guarrasi, discendente di una grande famiglia palermitana; con lei si dedica, quindi, alla ricostruzione della cantina distrutta dal terremoto della Valle del Belice ed i cui vigneti (106 ettari di proprietà e 70 in affitto) si estendono su un territorio che da Camporeale declina verso Alcamo, su dolci colline fra i 300 e i 600 metri, su una terra dove si alternano argille e sabbie.
Il nome della Tenuta, così come quello dell'omonima contrada di Camporeale, deriva dall'arabo "Rabidh-Allah" (fiume di Allah) e richiama il torrente che scorre in valle tra i vigneti, dove trovano posto vitigni sia autoctoni sia francesi (Chardonnay, Syrah e Pinot Nero), che il conte de la Gatinais introdusse per primo in Sicilia.
La cantina si avvale di innovative tecniche di vinificazione (come i tini di fermentazione in acciaio con sistemi computerizzati di controllo delle temperature, dei rimontaggi e delle immersioni del cappello delle vinacce) e durante il percorso produttivo si eseguono ripetuti controlli in un laboratorio di avanguardia attrezzato all'interno dell'azienda... nulla sembra essere lasciato al caso.
Per l'affinamento del vino in legno la cantina dispone di un grande locale, che il conte Laurent (figlio di Hugues Bernard ed oggi alla guida dell'azienda) chiama "la stanza delle spezie", con 13 botti grandi e oltre 600 barrique di rovere francese.
Una vivace realtà vitivinicola siciliana che, nonostante le alte produzioni e grazie anche al team del GIV (Gruppo Italiano Vini, in società dal 1999), riesce a fornire apprezzabili vini dal buon rapporto qualità/prezzo.

Foto e altre info sul sito web dell'azienda; di seguito qualche mia nota di assaggio:


Sicilia IGT Campo Reale 2013
Nero d'Avola. Acciaio e in piccola parte barrique di rovere francese.
Dal colore rosso rubino intenso e di buona trasparenza, si presenta al naso con sentori di frutti di bosco, note di fiori rossi e cenni di pepe. Fresco e di medio corpo all'assaggio, mostra una componente alcolica importante (13,5%) ma ben integrata e tannini piuttosto decisi. Il finale è piacevole, di discreta persistenza e buona corrispondenza naso-bocca. 
Settembre 2014. 7,50 euro. 81/100

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