Nel
1968 il conte Hugues Bernard de la Gatinais, originario della Francia
settentrionale, sposa Gigi Guarrasi, discendente di una grande famiglia
palermitana; con lei si dedica, quindi, alla ricostruzione della cantina
distrutta dal terremoto della Valle del Belice ed i cui vigneti (106 ettari di
proprietà e 70 in affitto) si estendono su un territorio che da Camporeale
declina verso Alcamo, su dolci colline fra i 300 e i 600 metri, su una terra
dove si alternano argille e sabbie.
Il
nome della Tenuta, così come quello dell'omonima contrada di Camporeale, deriva
dall'arabo "Rabidh-Allah" (fiume di Allah) e richiama il torrente che
scorre in valle tra i vigneti, dove trovano posto vitigni sia autoctoni sia francesi
(Chardonnay, Syrah e Pinot Nero), che il conte de la Gatinais introdusse per
primo in Sicilia.
La
cantina si avvale di innovative tecniche di vinificazione (come i tini di
fermentazione in acciaio con sistemi computerizzati di controllo delle
temperature, dei rimontaggi e delle immersioni del cappello delle vinacce) e durante
il percorso produttivo si eseguono ripetuti controlli in un laboratorio di
avanguardia attrezzato all'interno dell'azienda... nulla sembra essere lasciato
al caso.
Per
l'affinamento del vino in legno la cantina dispone di un grande locale, che il
conte Laurent (figlio di Hugues Bernard ed oggi alla guida dell'azienda) chiama
"la stanza delle spezie", con 13 botti grandi e oltre 600 barrique di
rovere francese.
Una
vivace realtà vitivinicola siciliana che, nonostante le alte produzioni e
grazie anche al team del GIV (Gruppo Italiano Vini, in società dal 1999), riesce
a fornire apprezzabili vini dal buon rapporto qualità/prezzo.
Foto
e altre info sul sito web dell'azienda; di seguito qualche mia nota di
assaggio:
Sicilia IGT Campo
Reale 2013
Nero d'Avola.
Acciaio e in piccola parte barrique di rovere francese.
Dal
colore rosso rubino intenso e di buona trasparenza, si presenta al naso con
sentori di frutti di bosco, note di fiori rossi e cenni di pepe. Fresco e di
medio corpo all'assaggio, mostra una componente alcolica importante (13,5%) ma
ben integrata e tannini piuttosto decisi. Il finale è piacevole, di discreta
persistenza e buona corrispondenza naso-bocca.
Settembre 2014.
7,50 euro. 81/100
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