sabato 18 giugno 2016

Cap'alice presenta "I Favati"... La riconferma dei grandi vini bianchi dell'Irpinia!



 

 

Questo Giovedì sera presso Cap'alice, caratteristico ristorantino di via Bausan a Napoli eletto come ritrovo da più "winelovers", ho avuto una riconferma... Una riconferma del fatto che dal Greco e dal Fiano, due antichi e nobili vitigni campani a bacca bianca, si possono ottenere vini straordinari e ricchi di personalità, capaci di dare piacevoli sorprese dopo qualche anno di invecchiamento.

 

 

 

A darmi questa riconferma sono stati, ieri sera, i vini dell'azienda "I Favati", guidata da Rosanna Petrozziello che, insieme al marito Giancarlo ed al cognato Piersabino Favati, decise nel 1996 di impiegare produttivamente i terreni ereditati dal suocero; successivamente, con l'ampliarsi dell'azienda (che attualmente conta ben 17 ettari coltivati a vigna secondo i principi dell'agricoltura biologica), Rosanna lascia il suo lavoro in banca per dedicarsi pienamente a quest'entusiasmante progetto che la vede impegnata su più fronti, dalla vigna alla comunicazione.

 

 

 

La piacevole serata organizzata da Marina Alaimo, che ringrazio per l'invito, inizia con la verticale del Fiano di Avellino "Pietramara Etichetta Bianca", ottenuto dall'omonima vigna sita ad Atripalda a 450 metri sul livello del mare. Si parte dall'annata 2010, che ha dato alla luce un vero fuoriclasse dal naso complesso ed intrigante, caratterizzato da note agrumate e fumé, sentori di nocciola tostata e sfumature di pietra focaia... non delude al gusto, dove mostra grande struttura e sapidità; si conclude con l'annata 2013, una bottiglia apprezzabile già adesso, ricca di sfumature floreali e sentori di erbe aromatiche... slanciata al gusto, promette davvero bene per il futuro.

 

 

 

Si passa, poi, alla verticale del Greco di Tufo "Terrantica Etichetta Bianca", ottenuto da vigneti compresi in un territorio tra i comuni di Montefusco e Tufo a 500 metri sul livello del mare. La prima annata in degustazione è la 2009, che ammalia al naso con sentori di mela cotogna e miele, mentre al gusto stupisce per la notevole struttura (il vino è quasi masticabile!) e la grande sapidità che dona al sorso una lunghissima persistenza. L'ultima annata degustata è la 2012, che ha stoffa da vendere! Presenta un naso costellato di note minerali, agrumate, speziate ed una bocca davvero piacevole... aspettiamo qualche anno e ne vedremo delle belle!

 

 

 

Imputabile in parte al tempo di affinamento, le differenti caratteristiche organolettiche riscontrate tra le varie annate nei vini di Rosanna rappresentano, senz'altro, un sintomo di artigianalità e non omologazione.

 

Altre foto della serata le trovate sulla pagina facebook del blog.

 

Alla prossima!

 



 

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