La
sera del martedì 18 luglio, sulla fresca terrazza di un antico palazzo a corte,
sito nel centro storico della città di Frattamaggiore (NA), si è svolto un
altro incontro targato Wine Fitness...
un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani",
sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio
guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
Il
focus è stato fatto questa volta sul Greco
di Tufo... una delle quattro DOCG della Campania.
I
vini di questa denominazione sono prodotti in Irpinia (l'antica terra dei lupi)
da uve Greco,
ottenute da viti coltivate su terreni argilloso calcarei ricchi di zolfo. E' da
sapere che a portare nel territorio di Tufo le prime viti di Greco,
allora chiamato "Greco del Vesuvio" o "Greco di
Somma", fu Scipione di Marzo, costretto nel 1647 a lasciare il suo paese
natale di San Paolo Belsito (vicino Nola) per sfuggire alla peste. Nei
territori di Tufo e degli altri comuni circostanti questo vitigno ha poi
trovato la sua zona d'elezione. I di
Marzo con il passare del tempo divennero fra i più grandi proprietari
terrieri della zona... e la loro cantina, dove ancora oggi vengono prodotti ed
affinati i vini, è nelle grotte e nei cunicoli medievali scavati nel tufo delle
mura di cinta del paese. Sopra la cantina, il palazzo fortificato di famiglia,
mirabile esempio architettonico dell'epoca, domina il paese.
L'anno
scorso, l'associazione "Enodegustatori Campani"
organizzò una serata di degustazione dedicata proprio a Cantine di Marzo; sicché, in compagnia del simpaticissimo
produttore, il Marchese Ferrante di
Somma (discendente della famiglia di Marzo), abbiamo avuto modo di
degustare quattro annate del Greco
di Tufo "Franciscus"... così chiamato in onore di Francesco di Marzo che nel 1866, mentre
era a caccia nelle sue terre, vide dei pastori bruciare delle pietre per
riscaldarsi... si trattava di zolfo! Da qui, l'inizio di un'importante attività
mineraria di zolfo naturale, che diede lavoro ad oltre 500 persone fino agli
inizi degli anni '80 del '900 quando le miniere si esaurirono.
In
questa serata abbiamo voluto, invece, dare spazio ad altre cantine della zona,
attraverso l'assaggio di sei superbe bottiglie.
Ad
aprire le danze è stato un vino prodotto nel territorio del comune di Tufo; si
tratta del Greco di Tufo 2015 "Miniere" di Cantine dell'Angelo, azienda di
proprietà della famiglia Muto, giunta con Angelo alla terza generazione di
viticoltori. Si tratta di un vino ricco al naso e al gusto, intenso e
persistente... ma che necessita di un po' di tempo per aprirsi al meglio nel
bicchiere. Tale vino è ottenuto da viti coltivate con metodi agricoli a basso
impatto ambientale su suoli ricchissimi di zolfo... i vigneti nascono, infatti,
su una parte di un'antica miniera.
Secondo
vino in degustazione è stato il Greco di
Tufo 2015 dell'azienda Amarano che,
sita a Montefredane in contrada Torre, si avvale della consulenza dell'enologo
Carmine Valentino. Questo vino è apparso più immediato rispetto al precedente,
mostrando al naso sentori più freschi, di frutta tropicale e a polpa bianca, e
al gusto un corpo più slanciato e spigoloso.
Ha
fatto poi seguito l'assaggio del Greco
di Tufo 2015 di Pietracupa,
azienda di Sabino Loffredo sita a Montefredane in contrada Vadiaperti. Questo
vino, ottenuto da viti dislocate tra i 400 e i 550 metri sul livello del mare,
sosta otto mesi sui lieviti ed è prodotto in circa 12'000 bottiglie l'anno...
una garanzia!
Quarto
vino in degustazione è stato il Greco di
Tufo 2014 "4 20 Quattro Venti" dell'azienda Petilia, il cui nome significa "piccola patria" e
riprende il toponimo di un accampamento greco che sorgeva in antichità proprio
a Campofiorito, località di Altavilla Irpinia dove è sita l'azienda. Questo
vino, ottenuto da viti adagiate a 600 metri sul livello del mare, sulla
mansarda dell'areale della DOCG, si è mostrato in forma stupenda, regalando al
naso note citrine, sentori di fiori bianchi e di erbe aromatiche, e presentando
al palato un corpo affilato, caratterizzato da una spiccata acidità e da una
sapidità quasi graffiante.
E'
stata poi la volta del Greco di Tufo
2013 "Tornante" dell'azienda Traerte,
il cui nome significa "tra le strade di montagna"; quest'azienda di
recente fondazione (2011), sita a Montefredane in contrada Vadiaperti, si
avvale della grandissima esperienza di Raffaele Torisi. Il vino in questione
rappresenta, a mio modesto parere, una delle più superbe espressioni di Greco
mai assaggiate! Prodotto in sole 2'000 bottiglie l'anno, mostra grande
complessità al naso, dove si apprezzano in particolare note di miele di
eucalipto su un lieve sottofondo fumé, ed un gusto estremamente gradevole e
persistente... un vero nettare!
Infine,
abbiamo degustato il Greco di Tufo 2009
"pietra rosa" della cantina Di
Prisco che, sita a Fontanarosa (piccolissimo paese dell'Irpinia molto
vicino a Taurasi), si avvale della consulenza dell'enologo Carmine Valentino.
Questo vino, ottenuto da uve raccolte tardivamente da viti coltivate fino a 650
metri sul livello del mare nel vigneto di Montefusco, resta sulle fecce grosse
per circa 90 giorni e poi per altri 90 sulle fecce fini ed ha dato prova di
come il Greco sappia ben resistere alle ingiurie del tempo, assumendo con gli
anni complessità.
Sempre
un grande ringraziamento a Pierpaolo
e Mena Damiano, aspiranti Sommelier
Enodegustatori, per la gentile e calorosa ospitalità.
Per
restare aggiornati sui prossimi eventi dell'associazione "Enodegustatori Campani"
seguite il sito e la pagina facebook.
Grazie
e alla prossima!
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