La
sera del giovedì 29 giugno, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli,
si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness...
un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani",
sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio
guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.
Il
focus è stato fatto questa volta sui vini prodotti nel Cilento a partire da uve Fiano.
Siamo
nella parte meridionale della Campania, in provincia di Salerno, in una terra
ricca di storia, così come testimoniato dal Parco Archeologico di Paestum, e di
bellezze naturali, fonte d'ispirazione da sempre per poeti e cantori; una terra
la cui descrizione voglio lasciare proprio ad una poesia tratta dal sito
dell'azienda Viticoltori
De Conciliis:
Questa terra...
Insritta tra i
monti e il mare
talvolta trasale
di luce
talvolta è
intrisa d'ombra
s'inerpica su
colline di macchia,
trame complicate
di rocce indecifrabili,
e
improvvisamente si apre al mare
nell'azzurro
incontro con il cielo
L'occhio di chi
arriva o di chi va via
volge alla
meraviglia
talvolta
all'inganno
mai alla noia...
In
questa vasta terra, che si estende da Agropoli a Sapri, su terreni argilloso
calcarei si coltiva già da alcuni decenni il Fiano,
antichissimo vitigno a bacca bianca, che trova la sua terra d'elezione in
Irpinia, dove dà vita a una delle quattro DOCG della Campania, ma che sa dare
emozioni anche quando coltivato altrove, così come testimoniato dalle bottiglie
cilentane degustate.
Ad
aprire le danze è stato il "Donnaluna"
2016 dell'aziendaViticoltori De Conciliis,
marchio storico della viticoltura cilentana, che a Prignano Cilento coltiva ben
21 ettari secondi i principi dell'agricoltura biologica. Prodotto in circa
20'000 bottiglie l'anno, questo Fiano, non filtrato e maturato in solo acciaio,
ha mostrato un naso delicato che, con sentori appena accennati di fiori e
frutta a polpa bianca, fa da contraltare ad un sorso piuttosto strutturato.
E'
stato poi servito il "Kràtos"
2016 dell'azienda di Luigi Maffini
che, sita a Giungano, coltiva 15 ettari di vigneto anch'essa secondo i principi
dell'agricoltura biologica, ottenendo ogni anno circa 100'000 bottiglie, sulle
cui etichette compare lo scenario del golfo di Punta Liscosa. Questo Fiano, il
cui nome in greco antico vuol significare "forza",
"potere", si ottiene da viti adagiate su dolci colline affacciate sul
mare nel territorio del comune di Castellabate... a mio modesto parere è
davvero un gran bel vino: ricco di profumi al naso (frutta esotica, menta, note
minerali) ed appagante al gusto.
A
seguire, abbiamo degustato "Heraion"
2016 dell'azienda I Vini del
Cavaliere, che vede i suoi 4 ettari vitati nell'area del Parco Nazionale
del Cilento, a Capaccio Paestum, e che vuole omaggiare nel nome il nonno di
Giovanni Cuomo (attuale proprietario), ossia il Cavaliere Francesco. Questo
Fiano, prodotto in sole 7'000 bottiglie l'anno, matura in solo acciaio ed
esprime al naso intensi sentori di frutta esotica, banana in particolare, cui
seguono note di erbe aromatiche e frutta secca, mentre al gusto appare pieno e
ben strutturato.
E'
stato poi la volta del "Tresinus"
2015 dell'azienda San Giovanni,
fondata da Mario Corrado e Ida Budetta... due professionisti che hanno deciso
di cambiare vita e trasferirsi dalla città di Salerno a Punta Tresino di
Castellabate, scommettendo così su una impervia proprietà acquista alla fine
degli anni '70 dal padre di Mario. E nel degustare questo Fiano, prodotto in
sole 3'000 bottiglie l'anno, mi vien da dire che la scommessa è vinta! Si
tratta, infatti, di un vino di rara finezza, dai sentori sussurrati e dalla
sapidità struggente, marina. Una vera chicca!
Ultimo
vino degustato è il Valentina 2016, prodotto
da una delle aziende vitivinicole tra le più antiche del Cilento (basti pensare
che il primo vigneto è stato impiantato nel 1938), oggi alla terza generazione
di viticoltori; sita a Rutino, l'azienda di Alfonso Rotolo conta circa 7 ettari vitati che si spingono fino a
500 metri sul livello del mare. Questo Fiano, dedicato alla figlia, viene
prodotto in sole 4'000 bottiglie l'anno dopo una breve sosta di pochi mesi in
barrique; presenta un naso complesso ed un sorso equilibrato, dove l'importante
componente alcolica (14%) è ben integrata nella struttura.
Un'altra
piacevole serata trascorsa degustando gran belle bottiglie in buona
compagnia... cosa volere di più?
Per
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seguite il sito e la pagina facebook.
Grazie
e alla prossima!
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