Foto presa dal web (Fonte: www.tenutadeimille.it) |
1. Antichissimo vitigno a bacca bianca, noto e già coltivato dai latini nel
meridione d’Italia; la sua origine si ritiene sia nella zona di Lapìo, nelle
colline ad est di Avellino.
2. Circa il suo nome, secondo alcuni deriva dalle uve “apianae”, gradite alle
api per via della dolcezza degli acini, secondo altri, invece, sarebbero stati
i coloni pelasgici provenienti dal Peloponneso, l’antica Apia, a portare in
Campania un vitigno che prese in seguito il nome di vite apiana.
3. Nel secondo dopoguerra, con lo spopolamento delle campagne e l'arrivo
della fillossera, questo vitigno ha rischiato davvero l'estinzione... evitata grazie
ad una tradizione radicata in una piccola area della Valle del Calore, attorno
alla cittadina di Lapio, che vedeva il Fiano utilizzato soprattutto per la
produzione di un bianco lambiccato, detto anche filtrato dolce, perlopiù
destinato ad un consumo locale durante i giorni di festa.
4. Se oggi il Fiano è considerato tra i più importanti vitigni italiani a
bacca bianca, lo si deve anche all'opera di recupero effettuata dalla famiglia
Mastroberardino che, smarcandosi dalla tradizione lapiana, portò sul mercato un
vino bianco fermo e secco, affinato in acciaio, raccogliendo non pochi
consensi.
5. Diffuso soprattutto in Campania e in Puglia, il Fiano ha la sua terra
d'elezione in Irpinia, dove nell'area della DOCG Fiano di Avellino dà risultati straordinari; in forte espansione è
la sua coltivazione nel Beneventano e in provincia di Salerno, dove è
conosciuto anche come Santa Sofia.
6. Presenta un grappolo alato con acini dalla buccia spessa, che gli
conferisce una particolare resistenza alla Botrytis, consentendo vendemmie
molto ritardate e permettendogli, all’occorrenza, di diventare una buona uva da
tavola. La vendemmia avviene in genere verso gli inizi di ottobre.
7. Dà vini bianchi di grande finezza olfattiva, ricchi di note floreali,
fruttate e balsamiche, con sentori di nocciola e mandorla tostata, frutta a
polpa bianca e miele di acacia, pervasi al gusto da una vibrante vena
acido-sapida; vini da abbinare a crostacei e molluschi, zuppe e vellutate a
base di legumi, primi piatti con verdure ma anche a carni bianche alla griglia.
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