Enopanetteria “I Sapori della Tradizione”, Melito di Napoli – 05 Aprile 2012
Non capita spesso di incontrare una persona, così coerente nell’aspetto fisico e nella personalità, ingombrante nella sala quanto nella scena, che con una logorroica voglia di esprimere il proprio pensiero porta chi lo ascolta a riflettere sui più disparati argomenti circa il mondo del vino; dal lavoro in vigna alle pratiche di cantina, da com’è concepito il vino dai produttori alle opinioni dei consumatori, dalle mode attuali alle regole del mercato. Con lui tutto è messo in discussione!
Con caparbietà, rispetto per la vigna e per il lavoro, Fulvio Bressan è riuscito a infondere nei suoi vini non solo le caratteristiche di un territorio ma a esprimere anche la sua estroversa personalità.
Tra i suoi vini, il Pinot Nero è forse quello che gli somiglia di più; vitigno in grado di esprimere nel bicchiere il terreno (e il territorio) su cui è coltivato, sembra questa volta attingere direttamente dal suo produttore; si presenta, infatti, di un vivace rosso rubino, corposo, “ruvido” di tannini, il più pieno Pinot Nero mai provato.
La Schioppetino mostra invece la sua esuberanza, il suo essere eccessivo, nelle intense note speziate di pepe, incenso e cedro che inebriano chi lo degusta e che richiamano nella mia mente luoghi di culto del Maghreb.
La storica miniverticale di Pignol (1981,1986 e 1991) si presenta con vini dotati di una forza primitiva ma allo stesso tempo sapiente, sfrontata ma ben definita nei suoi caratteri, che richiamano l’immagine di un liquido primordiale, di una “terrosità” antica, difficile purtroppo (o per fortuna di pochi) da interpretare, ma che sicuramente hanno stimolato la mia curiosità, portandomi dopo un paio di giorni a ritornare sul luogo del delitto per degustare un Pignol 2000, sperando di trovare nella più giovane annata una chiave di lettura di quest’evoluzione.
Questo vino, nel pieno della sua giovinezza (ha solo 12 anni!), è stata una rivelazione. Un vino dalla forza davvero straordinaria, di un vivace rosso rubino con una sottile unghia granata, che al naso regala sentori di more, sottobosco, terra umida (quella che poi ho trovato così marcatamente primordiale nella sua evoluzione!), spezie delicate e carezzevoli su un sottofondo balsamico e di anice stellato; al gusto è pieno, fresco, corposo e con tannini vellutati, persistente e con suadenti ritorni di cannella.
“Dico quello che penso e faccio quello che dico”, queste le parole di Fulvio Bressan, figura pittoresca e controcorrente nel panorama enologico italiano, che invita tutti a “guardare il vino con gli occhi di chi vuole comprendere e non solo accettare”.
Sito Web dell'Azienda vitivinicola: http://www.bressanwines.com/
Le foto della serata sono presenti sul blog AIS Napoli al seguente link:
Altre foto sono anche sulla pagina facebook dell’Enopanetteria “I Sapori della Tradizione” al seguente link:
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