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Foto presa dal web (fonte: www.consorziovaltenesi.it) |
1. Vitigno a bacca
rossa autoctono del nord Italia, il Groppello
deve il nome alla forma del grappolo, che si presenta piccolo e compatto,
simile a un "groppo" (ossia, a un "nodo").
2. Coltivato sin
dall'antichità, come testimoniato da più autori latini, in passato il Groppello era piuttosto diffuso in
Veneto, Trentino e Lombardia; tuttavia, il passaggio della fillossera causò la
distruzione di gran parte dei vigneti di queste regioni e per la successiva
ricostruzione i viticoltori preferirono altre uve a questo vitigno, la cui
coltivazione fu quindi limitata a poche aree.
3. Attualmente è
coltivato soprattutto sulla sponda bresciana del lago di Garda, dove lo
troviamo in purezza nelle denominazioni Garda
e Riviera del Garda Bresciano, oltre
che come base dei vini Valtènesi
(nome storico del territorio collinare a ovest del lago). E' presente, inoltre,
in Trentino nella Val di Non, dove si coltiva la varietà "Groppello di
Revò" sulle colline dell'omonima cittadina.
4. Secondo alcuni
ampelografi, il "Groppello di Revò" rappresenta il genitore delle
altre varietà di Groppello coltivate
sulle colline che costeggiano il lago di Garda: il "Groppello
Gentile" (la più diffusa), da cui si ottengono piacevoli vini rosati, ed
il "Groppello di Mocasina", da cui si ottengono vini rossi più
intensi e corposi.
5. Vinificato in
purezza dà un vino non molto corposo, dal colore rubino e dalle delicate note
fruttate e speziate, che ben si abbina a salumi e primi piatti di pasta con il
sugo, nonché con carni rosse e formaggi a media stagionatura; dall'assemblaggio
con Marzemino, Sangiovese e Barbera,
nascono invece vini più strutturati che si possono accompagnare anche a
selvaggina.
6. Frequentemente utilizzata
per ottenere vini rosati, quest'uva è alla base del "Chiaretto"...
vino rosato ottenuto lasciando le bucce a contatto con il mosto solo per poche
ore (per il tempo di una notte, ragion per cui è chiamato anche "vino di
una notte"): dal delicato colore petalo di rosa, si presenta al naso con lievi
note floreali e fruttate; fresco al gusto, mostra buone doti di sapidità e un finale leggermente
ammandorlato; il suo abbinamento è con antipasti, minestre, secondi piatti a
base di pesce e carni bianche.
7. Caratteristica
è la "Fiera del Vino di Polpenazze", paesino della Valtènesi, che dà
ogni anno nell'ultimo fine settimana di
maggio la possibilità di degustare il vino di più aziende della zona, oltre ad
altri prodotti lacustri... "Si prende il bicchiere, lo si appende al collo
e si passeggia tra gli stand in legno, ammirando il Lago dalla terrazza più
bella del Garda tra un sorso e l'altro" (Giornale di Brescia, Martedì 14
Aprile 2015).
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