giovedì 29 dicembre 2016

Il Groppello riassunto in 7 punti


Foto presa dal web (fonte: www.consorziovaltenesi.it)

1. Vitigno a bacca rossa autoctono del nord Italia, il Groppello deve il nome alla forma del grappolo, che si presenta piccolo e compatto, simile a un "groppo" (ossia, a un "nodo").

2. Coltivato sin dall'antichità, come testimoniato da più autori latini, in passato il Groppello era piuttosto diffuso in Veneto, Trentino e Lombardia; tuttavia, il passaggio della fillossera causò la distruzione di gran parte dei vigneti di queste regioni e per la successiva ricostruzione i viticoltori preferirono altre uve a questo vitigno, la cui coltivazione fu quindi limitata a poche aree.

3. Attualmente è coltivato soprattutto sulla sponda bresciana del lago di Garda, dove lo troviamo in purezza nelle denominazioni Garda e Riviera del Garda Bresciano, oltre che come base dei vini Valtènesi (nome storico del territorio collinare a ovest del lago). E' presente, inoltre, in Trentino nella Val di Non, dove si coltiva la varietà "Groppello di Revò" sulle colline dell'omonima cittadina.

4. Secondo alcuni ampelografi, il "Groppello di Revò" rappresenta il genitore delle altre varietà di Groppello coltivate sulle colline che costeggiano il lago di Garda: il "Groppello Gentile" (la più diffusa), da cui si ottengono piacevoli vini rosati, ed il "Groppello di Mocasina", da cui si ottengono vini rossi più intensi e corposi.

5. Vinificato in purezza dà un vino non molto corposo, dal colore rubino e dalle delicate note fruttate e speziate, che ben si abbina a salumi e primi piatti di pasta con il sugo, nonché con carni rosse e formaggi a media stagionatura; dall'assemblaggio con Marzemino, Sangiovese e Barbera, nascono invece vini più strutturati che si possono accompagnare anche a selvaggina.

6. Frequentemente utilizzata per ottenere vini rosati, quest'uva è alla base del "Chiaretto"... vino rosato ottenuto lasciando le bucce a contatto con il mosto solo per poche ore (per il tempo di una notte, ragion per cui è chiamato anche "vino di una notte"): dal delicato colore petalo di rosa, si presenta al naso con lievi note floreali e fruttate; fresco al gusto, mostra buone  doti di sapidità e un finale leggermente ammandorlato; il suo abbinamento è con antipasti, minestre, secondi piatti a base di pesce e carni bianche.

7. Caratteristica è la "Fiera del Vino di Polpenazze", paesino della Valtènesi, che dà ogni anno  nell'ultimo fine settimana di maggio la possibilità di degustare il vino di più aziende della zona, oltre ad altri prodotti lacustri... "Si prende il bicchiere, lo si appende al collo e si passeggia tra gli stand in legno, ammirando il Lago dalla terrazza più bella del Garda tra un sorso e l'altro" (Giornale di Brescia, Martedì 14 Aprile 2015).


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