sabato 3 ottobre 2015

Il Sagrantino riassunto in 7 punti

Sagrantino (Fonte: www.oenogrape.com)


Spesso mi chiedevo come i sommelier riuscissero a fare descrizioni così ampie e variegate di un vino roteando il calice. All'epoca avevo meno di vent'anni ed i miei "assaggi" fatti con gli amici erano rivolti più alla quantità che alla qualità... il vino era semplicemente un tramite per il divertimento. Finché un giorno, di ritorno da un viaggio in Umbria, i miei genitori vollero farmi provare a pranzo una loro piacevole scoperta. Dalla bottiglia sgorgava un vino cupo ed impenetrabile, importante al gusto e portentoso al naso. Ricordo che fui ammaliato dai suoi sentori di frutti di bosco e spezie... allora capii... capii che il vino poteva recare in sé un piacere intrinseco, capii che non tutti i vini erano tra loro uguali. Quel vino riuscì a cambiare il mio approccio al nettare di Bacco... quel vino era un Sagrantino!

 

1. Il Sagrantino è un vitigno a bacca rossa tipico di Montefalco, piccolo comune in provincia di Perugia, e probabilmente corrisponde all'uva hirtiola descritta da Plinio il Vecchio nella "Naturalis Historia".

 

2. Questo vitigno deve il suo nome al fatto che il vino prodotto era consumato in occasione delle feste e delle liturgie sacre; tradizionalmente vinificato in versione passita (il grappolo semispargolo e la buccia consistente dell'acino evitano, infatti, all'uva di marcire durante l'appassimento), solo da pochi decenni viene prodotto in versione secca. La vendemmia è, in genere, nelle prime due settimane di ottobre.

 

3. Lo troviamo in purezza nella DOCG Sagrantino di Montefalco, il cui territorio si estende oltre che sul comune di Montefalco, su parte di quelli limitrofi di Bevagna, Gualdo Cattaneo, Castel Ritaldi e Giano dell'Umbria. Per disciplinare l'affinamento minimo di questo vino deve essere non inferiore a tre anni (di cui almeno uno deve avvenire in botti di rovere).

 

4. Il diffuso interesse riscosso dal Sagrantino, a partire dagli anni Novanta, è merito del produttore Marco Caprai, il primo a credere nelle potenzialità di questo vitigno, nonché a riuscire a limarne i suoi potenti tannini (si tratta, infatti, di un vitigno ricchissimo di polifenoli).

 

5. Dà vini che si caratterizzano per il buon contenuto alcolico e l’elevata dotazione di estratto e polifenoli, caratteristiche che ne consentono un lungo invecchiamento. La versione "Secco" ha di solito un colore rosso cupo ed impenetrabile, con riflessi tendenti al granato in seguito all'affinamento; al naso esprime intensi sentori di frutti di bosco e prugna, liquirizia, vaniglia e altre spezie; è di grande struttura e persistenza al gusto, dove spicca una fitta trama tannica. Nel "Passito" trovano esaltazione i sentori di frutta matura, confettura di frutti di bosco e spezie, mentre al palato la contenuta dolcezza ben bilancia l’imponente struttura tannica.

 

6. Quando secco, lo si abbina felicemente ad arrosti di carne rossa, selvaggina, brasati e stufati; con il passito abbineremo, invece, una crostata con confettura di more selvatiche o del cioccolato.  

 

7. Per chi volesse fare una full immersion nel territorio dove nasce il Sagrantino, è da sapere che ogni anno, nel mese di settembre, il comune di Montefalco ed il Consorzio Tutela Vini Montefalco organizzano "Enologica Montefalco": una manifestazione tutta da gustare, che offre agli avventori un ricco programma di degustazioni e visite presso le cantine e i borghi che hanno fatto la storia di quest'importante vino.

 
Per concludere... Ecco alcuni tra i migliori produttori in base agli assaggi fatti da me finora: Antonelli, Bea, Arnaldo Caprai, Còlpetrone, Lungarotti, Pardi, Perticaia, Romanelli, Scacciadiavoli, Tabarrini.



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