sabato 1 luglio 2017

Il report dell'evento "Wine Fitness: Il Fiano del Cilento"


La sera del giovedì 29 giugno, presso il ristorante pizzeria "La Frasca" a Pozzuoli, si è svolto un altro incontro targato Wine Fitness... un programma di eventi che, organizzati dall'Associazione Culturale "Enodegustatori Campani", sono volti all'approfondimento di zone vitivinicole attraverso l'assaggio guidato di più bottiglie delle principali aziende del territorio.


Il focus è stato fatto questa volta sui vini prodotti nel Cilento a partire da uve Fiano.

Siamo nella parte meridionale della Campania, in provincia di Salerno, in una terra ricca di storia, così come testimoniato dal Parco Archeologico di Paestum, e di bellezze naturali, fonte d'ispirazione da sempre per poeti e cantori; una terra la cui descrizione voglio lasciare proprio ad una poesia tratta dal sito dell'azienda Viticoltori De Conciliis:

Questa terra...

Insritta tra i monti e il mare
talvolta trasale di luce
talvolta è intrisa d'ombra

s'inerpica su colline di macchia,
trame complicate di rocce indecifrabili,
e improvvisamente si apre al mare
nell'azzurro incontro con il cielo

L'occhio di chi arriva o di chi va via
volge alla meraviglia
talvolta all'inganno
mai alla noia...

In questa vasta terra, che si estende da Agropoli a Sapri, su terreni argilloso calcarei si coltiva già da alcuni decenni il Fiano, antichissimo vitigno a bacca bianca, che trova la sua terra d'elezione in Irpinia, dove dà vita a una delle quattro DOCG della Campania, ma che sa dare emozioni anche quando coltivato altrove, così come testimoniato dalle bottiglie cilentane degustate.

Ad aprire le danze è stato il "Donnaluna" 2016 dell'aziendaViticoltori De Conciliis, marchio storico della viticoltura cilentana, che a Prignano Cilento coltiva ben 21 ettari secondi i principi dell'agricoltura biologica. Prodotto in circa 20'000 bottiglie l'anno, questo Fiano, non filtrato e maturato in solo acciaio, ha mostrato un naso delicato che, con sentori appena accennati di fiori e frutta a polpa bianca, fa da contraltare ad un sorso piuttosto strutturato.

E' stato poi servito il "Kràtos" 2016 dell'azienda di Luigi Maffini che, sita a Giungano, coltiva 15 ettari di vigneto anch'essa secondo i principi dell'agricoltura biologica, ottenendo ogni anno circa 100'000 bottiglie, sulle cui etichette compare lo scenario del golfo di Punta Liscosa. Questo Fiano, il cui nome in greco antico vuol significare "forza", "potere", si ottiene da viti adagiate su dolci colline affacciate sul mare nel territorio del comune di Castellabate... a mio modesto parere è davvero un gran bel vino: ricco di profumi al naso (frutta esotica, menta, note minerali) ed appagante al gusto.

A seguire, abbiamo degustato "Heraion" 2016 dell'azienda I Vini del Cavaliere, che vede i suoi 4 ettari vitati nell'area del Parco Nazionale del Cilento, a Capaccio Paestum, e che vuole omaggiare nel nome il nonno di Giovanni Cuomo (attuale proprietario), ossia il Cavaliere Francesco. Questo Fiano, prodotto in sole 7'000 bottiglie l'anno, matura in solo acciaio ed esprime al naso intensi sentori di frutta esotica, banana in particolare, cui seguono note di erbe aromatiche e frutta secca, mentre al gusto appare pieno e ben strutturato.

E' stato poi la volta del "Tresinus" 2015 dell'azienda San Giovanni, fondata da Mario Corrado e Ida Budetta... due professionisti che hanno deciso di cambiare vita e trasferirsi dalla città di Salerno a Punta Tresino di Castellabate, scommettendo così su una impervia proprietà acquista alla fine degli anni '70 dal padre di Mario. E nel degustare questo Fiano, prodotto in sole 3'000 bottiglie l'anno, mi vien da dire che la scommessa è vinta! Si tratta, infatti, di un vino di rara finezza, dai sentori sussurrati e dalla sapidità struggente, marina. Una vera chicca!

Ultimo vino degustato è il Valentina 2016, prodotto da una delle aziende vitivinicole tra le più antiche del Cilento (basti pensare che il primo vigneto è stato impiantato nel 1938), oggi alla terza generazione di viticoltori; sita a Rutino, l'azienda di Alfonso Rotolo conta circa 7 ettari vitati che si spingono fino a 500 metri sul livello del mare. Questo Fiano, dedicato alla figlia, viene prodotto in sole 4'000 bottiglie l'anno dopo una breve sosta di pochi mesi in barrique; presenta un naso complesso ed un sorso equilibrato, dove l'importante componente alcolica (14%) è ben integrata nella struttura.

Un'altra piacevole serata trascorsa degustando gran belle bottiglie in buona compagnia... cosa volere di più?


Per restare aggiornati sui prossimi eventi dell'associazione "Enodegustatori Campani" seguite il sito e la pagina facebook.

Grazie e alla prossima!





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